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Tamaro: "La vita è perfetta ma ce lo dimentichiamo, come faccio ad andare dove mi porta il cuore?"

Nelle parole dell’esperta ritroviamo quello che in fondo ognuno di noi conosce già, il cambiamento è possibile ripartendo dalla semplicità, riflettendo bene su cosa davvero può avere un senso...

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Susanna Tamaro, scrittrice, torna a parlare del suo nuovo libro “la via del cuore” fornendoci ottimi spunti e consigli per iniziare a guardare la vita con occhi diversi, con maggiore semplicità e soprattutto lasciando parlare il nostro cuore. Come lei stessa ci racconta, si tratta di un libro che: “cerca di mettere un po' a fuoco la situazione di smarrimento in questo momento di disperazione” e facendo riferimento ad un celebre canzone di Fiorella Mannoia afferma: “La canzone dice: “La vita è perfetta ma noi ce lo dimentichiamo”, stiamo un pochino sbarellando di qua e di là con la vita, quindi dobbiamo fare il punto su chi siamo noi e qual è il senso della nostra vita”.

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Secondo l’esperta, quindi, in questo momento della vita disperato, se esiste un modo per ripristinare questa situazione siamo noi, la riflessione che possiamo fare su noi stessi e soprattutto la direzione che vogliamo dare alla nostra vita. La riflessione deve partire indubbiamente dagli adulti che hanno il compito però di trasmetterla ai bambini, nel suo libro infatti Tamaro scrive: “Nessuno più si ferma per strada a guardare dei fiori” e su questa frase dichiara: “Noi ormai siamo così  storditi da troppe immagini, troppo rumore e non vediamo più la semplicità. Ma la natura ci parla costantemente e ci parla di bellezza e la bellezza ci parla di qualcosa che appartiene al nostro cuore, ma non sappiamo più riconoscerla. Dunque è molto importante insegnare ai bambini soprattutto a vedere quello che è piccolo, quello che ti sorprende".

Un altro elemento che si aggiunge alla riflessione, quindi, è lo stupore delle cose semplici, distratti da troppi stimoli ci allontaniamo da noi stessi. Susanna Tamaro, nei suoi libri cita spesso la musica, crede nel potere delle note, intese come forze capaci di scatenare intense emozioni.

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In particolare è affascinata dalla canzone “Per Elisa” di Beethoven perché : “in per Elisa c'è tutta la luce e tutto il tormento di Beethoven. In poche pagine di spartito, abbiamo un mondo intero, che è il mondo di tutti noi, perché tutti noi abbiamo luce e abbiamo tormento dentro. Dunque, per Elisa, secondo me è un piccolo compendio della vita, del travaglio della vita interiore”. “Per Elisa” per la scrittrice è la riproduzione più fedele della vita degli uomini, quella che non illude alla perfezione, ma che è consapevole delle criticità, delle sue zone d’ombra. Vita autentica, nella quale per poter vedere di nuovo la luce dobbiamo poter lasciare parlare il nostro cuore. 

L’ultimo elemento è proprio il cuore che secondo l’esperta “Abbiamo cancellato”, o meglio riposto in un cassetto e questo ci impedisce di utilizzarlo. Invece dovremmo riconoscere che è proprio il cuore che riesce a regalarci sempre occhi nuovi, occhi pieni di empatia, accoglienza e accettazione, senza non siamo capaci di osservare le emozioni dell’altro. Ci chiudiamo in una gabbia nel quale esistiamo solo noi, ma l’uomo non è stato creato per essere solo. Continua Tamaro: “si dice “Mi hai spaccato il cuore”, “ho il cuore ferito”. Non si dice mi hai spaccato il cervello. Perché è il cuore la nostra identità; unica, individuale e irripetibile. E dunque dobbiamo tornare a far pensare un po al cuore e far stare zitto il cervello”. 

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L’esperta conclude rispondendo alla domanda Ma come faccio ad andare dove mi porta il cuore?: “Per entrare in sintonia col cuore bisogna stare in silenzio, una passeggiata nella natura...”. Nelle parole dell’esperta ritroviamo quello che in fondo ognuno di noi conosce già, il cambiamento è possibile ripartendo dalla semplicità, riflettendo bene su cosa davvero può avere un senso, riscoprire la meraviglia di una quotidianità fatta di “poco” ma autentica senza dimenticarci che ogni passo che compiamo in questa vita prima delle gambe deve sentirlo il cuore. 

Per te, lettore che ci segui, quando è stata l’ultima volta che ti sei fermato davvero ad ascoltare il tuo cuore? Hai mai sentito il bisogno di rallentare, di scegliere la semplicità invece del rumore, ciò che senti davvero invece di ciò che il mondo ti chiede?

Scorrendo in basso e nella sezione commenti al post raccontaci la tua esperienza, anche in forma anonima. Condividere una riflessione può aiutare altri lettori a riconoscere la propria direzione interiore e a ricordare che, spesso, è proprio il cuore a indicare la strada giusta.


di NATALIA SESSA

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