Crepet: "Per Natale il regalo migliore esiste, bisogna saperlo attendere". Il messaggio rivolto a genitori e insegnanti
- La Redazione

- 2 ore fa
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Rivolgendosi a genitori e insegnanti, l’esperto invita a riflettere sul vero regalo di Natale e sul ruolo educativo dell’attesa...

Nella società contemporanea il tempo sembra aver perso valore. L’attesa è diventata un ostacolo da eliminare, non un’esperienza da vivere. Bambini e ragazzi crescono spesso abituati ad avere tutto subito, senza passaggi intermedi, senza il tempo necessario per desiderare davvero ciò che attendono. È un cambiamento profondo che incide sul modo di relazionarsi con gli altri e con il mondo.
In questo scenario Paolo Crepet richiama l’attenzione sul ruolo decisivo degli adulti, ricordando come sia proprio “l'esempio degli adulti che fa la differenza e indirizza la condotta dei bambini e delle bambine. La lentezza, la capacità di attendere, la pazienza, non si insegnano con una lezioncina, si praticano insieme. Andando ad aspettare un tramonto, facendo un viaggio per raggiungere una fiera di paese o una meta desiderata da tempo, vivendo insieme la calma dei giorni senza scuola e appuntamenti da rispettare, costruendo riti solo nostri e rispettando i tempi del mondo, delle persone e degli animali che abbiamo intorno”.
L’educazione, dunque, non passa attraverso spiegazioni astratte o regole imposte dall’alto, ma attraverso ciò che i bambini osservano ogni giorno. Come ricorda lo stesso Crepet: “per un figlio il miglior insegnamento è il comportamento della sua famiglia. È nei gesti quotidiani che il bambino osserva, rielabora e imita, ed è qui che risiede il ruolo e l'autorevolezza di un educatore”.
Fin dai primi anni di vita, infatti, i bambini apprendono osservando. Guardano come gli adulti parlano, attendono, rispettano o aggirano le regole. È attraverso questa osservazione costante che imparano a orientarsi nella realtà e a costruire il proprio modo di stare al mondo. Il periodo che precede il Natale diventa allora un momento particolarmente significativo. Per un bambino, l’attesa della festa rappresenta una vera e propria palestra emotiva. A questo proposito, Crepet sottolinea come “sarebbe bello, almeno a Natale, evitare la tecnologia, ridurla. Si può preparare una torta insieme o rievocare il valore delle festività di un tempo, quando ci si accontentava delle piccole cose. Non servono valanghe di regali, ne basta uno, al massimo due.
Solo così si attenderà davvero il prossimo Natale e il regalo che verrà. Molti bambini di oggi hanno troppo, e avere troppo fa sottovalutare ciò che si ha”, queste le significative e mai scontate parole dello psichiatra.
Occorre, pertanto, riassaporare la bellezza delle cose semplici, restituendo ai giovanissimi occhi curiosi e capaci di meravigliarsi anche semplicemente facendo una passeggiata in riva al mare: “i genitori, infatti, devono dedicare ai figli il loro tempo migliore che è fatto di tanto ascolto, capacità di dialogo, rispetto reciproco e regole, che però non vanno solo impartite, ma rispettate innanzitutto dagli adulti”.
È proprio qui che si chiarisce il punto centrale: il regalo più grande è il tempo. Tempo condiviso, tempo lento, tempo autentico. Non tempo “ritagliato”, ma tempo scelto. È questo che educa, che crea fiducia, che lascia un segno profondo. Il tempo donato dice ai figli e agli studenti che sono importanti, che meritano attenzione, ascolto e presenza reale. Ed è solo così che l’attesa smette di essere una frustrazione e diventa un’esperienza che forma, rafforza e accompagna nella crescita.
Per te, lettore che ci segui, quanto tempo riesci davvero a dedicare alle persone più importanti della tua vita? Ti è mai capitato di renderti conto che, presi dalla fretta, stiamo togliendo spazio proprio a ciò che conta di più?
Scorri in basso e raccontaci la tua esperienza nei commenti, anche in forma anonima. Condividere può aiutare altri genitori e insegnanti a fermarsi e a fare una scelta diversa.
di VALENTINA TROPEA






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