Pellai: "Non mollare. Ce la puoi fare, sì, ce la puoi fare. Educare genitori e figli nel cammino della vita, tra smarrimento e scoperta"
- La Redazione
- 2 giorni fa
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Alberto Pellai ci guida nel cammino della vita: tra paura, fatica, smarrimento e gioia crescente, scopri come ogni passo può avvicinarci a noi stessi...

L'esperto di Pedagogia, Alberto Pellai, si lascia andare ad un profondo pensiero sul senso della vita, che può interessare il percorso personale e la crescita spirituale di ognuno di noi. "Ci perdiamo più volte. Trovare il sentiero non sempre è facile. Perché a volte il nostro sentiero non è stato battuto da nessuno. Prima di noi, nessuno lo ha calpestato, segnato e camminato. Dobbiamo perciò aprire la pista. Andare in una zona che ci si apre davanti allo sguardo con tutto il potere dell’ignoto.
Ogni passo, ci fa sentire in pericolo. Ma ogni passo avanti ci regala anche la percezione della scoperta, la gioia della conquista. Ci sono sentieri che sembrano autostrade. È facile, lì, fare avanzare il passo. Basta muoversi. E tutto succede. Esattamente come doveva essere. Altri sentieri invece sono impervi. Ti franano sotto i piedi. Ti fanno scivolare su sassi che non avevi visto. Ti sconvolgono per quanto sono irti, che arrivare in cima significa rompere il fiato, fino quasi a morirne.
Poi, spesso, ti trovi di fronte ad un bivio. Qual è la direzione da prendere? E se poi sbaglio? Così il proseguire il cammino si contamina con la paura di perdere la via, di aver imboccato la strada sbagliata. Sei lì che prosegui, ma intanto la tua mente continua a dirti: Forse dovresti ritornare indietro. A quel punto devi imparare a tenere sotto controllo molte cose. Il percorso, la ricerca della meta, l’ansia di non farcela, il fiato che manca, il dolore alle giunture che, passo dopo passo, cerca di frenarti, di farti dire i “Adesso basta, non ce la faccio più”.
Ma poi succede che una voce, da dentro, ti spinge a non mollare. “Ce la puoi fare, sì, ce la puoi fare”. Succede che più avanzi e più quella sensazione di fatica sa mettersi sullo sfondo. No, non scompare, ma non è più così d’intralcio e alla fine te la tieni, come una compagna di viaggio. Succede che cominci a sentire forte e irrefrenabile il desiderio di conoscere cosa c’è in cima, dove porta il sentiero, cosa proverai nel momento in cui, arrivato alla meta, sentirai di aver compiuto un cammino che, sconosciuto all’inizio, è diventato nel percorrerlo. È così che la vita accade. E mentre lei accade, noi siamo pellegrini e viandanti. Uomini e donne che si muovono. E che in quel movimento possono perdersi oppure ritrovarsi ".
di NATALIA SESSA
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