Nuove Indicazioni Nazionali, l’impianto normativo in sospeso. I sindacati chiedono la riapertura di un confronto trasparente e dichiarano: “ridimensionamento del ruolo docente“
- La Redazione
- 15 ore fa
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"La sintesi della vicenda da parte della FLC CGIL è piena di delusione, definisce il testo “irricevibile” e conferma tutte le criticità già rilevate in fase di audizione. Mentre la critica della UIL Scuola RUA, è dura e aspra... "

Per il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione ieri è stata una giornata di alta tensione, la votazione del 27 giugno ha prodotto più interrogativi che certezze sul futuro dei programmi scolastici per infanzia e primo ciclo. In particolar modo sono emerse tutte le contraddizioni del processo di riforma. Nonostante 23 membri abbiano espresso una votazione favorevole, solo 8 contrari e un astenuto, la maggioranza del Consiglio ha scelto una strada inaspettata e rimanda ogni valutazione alle osservazioni tecniche contenute nel documento inviato al Ministro, lasciando di fatto in sospeso l’intero impianto normativo.
La sintesi della vicenda da parte della FLC CGIL è piena di delusione, definisce il testo “irricevibile” e conferma tutte le criticità già rilevate in fase di audizione. Mentre ciò che rilascia UIL Scuola RUA, è una critica dura e aspra, denuncia “l’assenza di un metodo partecipativo“, il “mancato coinvolgimento della scuola” e un approccio definito “paternalistico e ideologico“. I sindacati definiscono questa situazione un “ridimensionamento del ruolo docente“ e chiedono la riapertura di un confronto trasparente con il mondo della scuola e la comunità scientifica.
L’insegnante deve tornare alla sua posizione di centralità: non solo per trasmettere saperi, ma per ispirare, motivare, guidare la crescita degli studenti, lavorando in sinergia con famiglie e colleghi. Diversi i punti che restano da approfondire. Nel contesto pratico, :
La scrittura in corsivo e la calligrafia tornano protagoniste, strumenti per strutturare il pensiero e allenare la mente. Il riassunto diventa esercizio chiave: imparare a sintetizzare significa imparare a pensare. Si riprende anche la poesia a memoria, potente alleata per rafforzare memoria, attenzione e sensibilità. La scuola punta su conoscenze solide: senza basi non c’è competenza. Gli insegnanti sono chiamati a selezionare, approfondire, costruire percorsi che abbiano senso e sviluppino il pensiero critico.
Le STEM elaborano un approccio laboratoriale e interdisciplinare: informatica dalla primaria, matematica e scienze come “laboratorio di idee”, tecnologia vista come strumento e non come fine. Si parte dall’esperienza concreta per arrivare alla teoria, stimolando curiosità e creatività. La storia ci aiuta a capire chi siamo e dove andiamo, restituendo la giusta importanza alla dimensione italiana. La geografia torna pilastro della cittadinanza: non solo mappe, ma pensiero spaziale, uso di GIS, confronto tra realtà vicine e lontane.
L’italiano torna al centro con regole, sintassi, ortografia sicura, scrittura in corsivo e riassunto. La letteratura diventa strumento per conoscersi e capire il mondo, con letture integrali e confronto tra punti di vista. Il latino rientra dalla seconda media, per rafforzare logica, ragionamento e consapevolezza delle radici europee. L’inglese e la seconda lingua comunitaria sono potenziati: l’obiettivo è una vera alfabetizzazione comunicativa, con approccio immersivo e livelli A1/A2 già nel primo ciclo.
La musica è esperienza, ascolto, pratica, emozione: attiva la mente e arricchisce la crescita. Arte e Immagine stimolano creatività, competenze tecniche, conoscenza del patrimonio culturale e cittadinanza attiva. L’educazione motoria diventa alleata del benessere: conoscere il proprio corpo, prevenire sedentarietà e cattive abitudini, sviluppare identità e personalità attraverso il movimento.
di LA REDAZIONE
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