Sciopero contro la privatizzazione dell’informatica, per il finanziamento della ricerca pubblica
È ufficiale. Lunedì 20 giugno sarà sciopero di tutte le lavoratrici e i lavoratori dell’Istat per l’intera giornata, per l’indipendenza e l’autonomia della statistica pubblica, per ottenere finanziamenti adeguati per la valorizzazione del personale, e contro la partecipazione alla costituzione della 3-I SpA. Era da molti anni che non veniva organizzato uno sciopero dell’Istituto Nazionale di Statistica. Ma il provvedimento previsto dall’articolo 28 del DL 36/2022 - che autorizza la costituzione di una società per azioni partecipata da INPS, INAIL e ISTAT - è solo l’ultimo di una serie di atti che hanno portato a questa sofferta decisione da parte del personale e della quasi totalità delle rappresentanze sindacali. Scioperiamo contro:
Un piano dei fabbisogni largamente insufficiente, nel quale le poche risorse aggiuntive sono impiegate per assumere da graduatorie di un altro ente: quello da cui proviene il nuovo direttore del personale;
La prassi consolidata di attribuire incarichi dirigenziali a colleghi prossimi al pensionamento o pensionati;
I ritardi estremi nell’applicazione dei contratti integrativi;
I tentativi sempre più smaccati di ridurre i diritti e la flessibilità oraria negli ultimi mesi, da quando si è insediato il nuovo direttore del personale;
La costituzione della società 3-l, della quale non è chiara la funzione e rischia di assorbire funzioni vitali per l’Istat. Se fosse esternalizzata l’infrastruttura informatica non sarebbero infatti in pericolo ‘solo’ diritti e retribuzioni dei lavoratori eventualmente trasferiti, ma la capacità di innovazione dell’Istat, nonchè la segretezza dei dati raccolti dall’Istat e l’anonimato, mirando alla base il ruolo autonomo e indipendente dall’ente che produce i dati della statistica ufficiale.
di CLAUDIO CASTAGNA
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