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Inizio lezioni a ottobre? Con 40 gradi è impossibile ripartire a settembre. Anief, bisogna sempre rispettare salute e sicurezza di alunni, docenti e ATA

Aggiornamento: 19 ago

"Bisogna rispettare salute e sicurezza di sette milioni di alunni e quasi un milione di docenti, e questo non è possibile quando si svolgono le lezioni a quasi 40 gradi centigradi... "

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“Il nostro appello sull’impossibilità di tornare in classe a settembre non sembra trovare seguito. Ma noi non demordiamo: bisogna rispettare salute e sicurezza di sette milioni di alunni e quasi un milione di docenti, e questo non è possibile quando si svolgono le lezioni a quasi 40 gradi centigradi.Lo ripetiamo: il Ministero dell’Istruzione e del Merito deve modificare il calendario scolastico oppure introdurre i condizionatori in tutte le scuole italiane”.

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Lo dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, commentando il quadro definitivo delle delibere delle Regioni sui calendari scolastici per l’anno scolastico 2025/26 che prevede l’inizio delle lezioni nella prima e seconda decade del prossimo mese di settembre. Le prime lezioni si svolgeranno nella provincia autonoma di Bolzano lunedì 8 settembre; due giorni dopo toccherà alla provincia autonoma di Trento, al Piemonte, al Veneto e alla Valle d’Aosta; l’11 settembre agli studenti e docenti del Friuli Venezia‑Giulia; il 12 settembre a quelli della Lombardia.

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La maggior parte delle giunte regionali hanno invece deciso che la scuola prenderà il via lunedì 15 settembre: hanno fissato questa data Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Sardegna, Sicilia, Toscana e Umbria. Gli ultimi a rientrare in classe, il 16 settembre, saranno gli alunni e insegnanti di Puglia e Calabria. Anief ritiene che queste date debbano essere posticipate di due-tre settimane: “il cambiamento climatico impone l’esigenza di mutare il calendario scolastico – spiega Marcello Pacifico, presidente del giovane sindacato rappresentativo - , buon senso e lungimiranza ci dicono che l’avvio delle lezioni ad ottobre avrebbe numerosi effetti positivi, anche ai fini dell’apprendimento.

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 Non è una necessità solo della scuola: anche i cicli produttivi devono cambiare e la pubblica amministrazione, quindi pure la scuola che comprende un terzo di tutti i ministeri, deve avviare questi cambiamenti derivanti dal clima: come si fa a fare lezione in un ambiente dove si arrivano a sfiorare i 40 gradi e con alte percentuali di umidità? Nell’era dell’autonomia scolastica – conclude Pacifico – bisogna garantire una maggiore flessibilità organizzativa alle scuole, anche in corso d’anno, al fine di realizzare una migliore conciliazione tra tempi educativi e benessere di chi vive la scuola ogni giorno”.


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di LA REDAZIONE



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