Passano gli anni ma il copione non cambia: le nuove GPS, così come le prove scritte dei concorsi, evidenziano numerosi errori e in tutto questo caos, gli Uffici Scolastici si trovano nella situazione di dover eseguire ulteriori controlli e ripubblicare gli elenchi.
“Lo smantellamento degli ex Provveditorati agli Studi ha solo provocato danni come dimostrano gli errori nelle graduatorie GPS e nelle procedure concorsuali. La logica del decentramento legato all’autonomia scolastica voluta da Bassanini e Berlinguer ha indebolito gli uffici territoriali e ora se ne vedono le conseguenze”, dichiara Fabrizio Reberschegg dalla Gilda degli insegnanti di Venezia.
Anno dopo anno la macchina ministeriale continua a mostra la sua inadeguatezza causata da scelte politiche che hanno smantellato la sua organizzazione originaria all’inseguimento del mito dell’ “autonomia scolastica”.
Il modello dell’autonomia scolastica prevedeva il rafforzamento delle istituzioni scolastiche autonome cui venivano delegati compiti prima in capo al Ministero centrale. In concreto al Ministero dovevano rimanere le competenze sulle linee guida generali dell’istruzione e sulle procedure concorsuali e di reclutamento, la mobilità, l’organizzazione dell’organico e gli atti di delega all’ARAN in merito ai contratti collettivi di lavoro.
Alle scuole e alle segreterie venivano scaricate responsabilità e competenze procedurali complesse che erano prima gestite professionalmente dagli uffici decentrati territoriali (ex Provveditorati agli Studi).
Nella logica del decentramento legato all’autonomia scolastica si sono quindi indeboliti gli uffici territoriali, attribuendo agli Uffici Scolastici Regionali compiti di applicazione delle linee guida e dei provvedimenti del Ministero. Il tutto senza alcun aumento di organico degli uffici.
Per favorire tale processo i vari Ministri hanno puntato su una organizzazione “leggera” basata su l'informatizzazione delle procedure per cercare di snellire quanto più possibile le pratiche utilizzando il sistema degli algoritmi.
Basta sbagliare una spunta su una casella per avere conseguenze disastrose, senza contare che milioni di docenti si sono imbattuti in frequenti crash del sistema informatico del Ministero.
di VALENTINA ZIN
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