Molti docenti sono ormai vittime della tecnologia. Numerosi sono infatti i gruppi whatsapp: gruppi con i genitori, con gli alunni, con la dirigente, tra professori stessi, gruppo del collegio docenti e chi più ne ha più ne metta.
Vogliamo però ricordare che all’articolo 22 del CCNL Scuola al punto c8 del comma 4, lettera c), si legge che: “i criteri generali per l’utilizzo di strumentazioni tecnologiche di lavoro in orario diverso da quello di servizio, al fine di una maggiore conciliazione tra vita lavorativa e vita familiare (diritto alla disconnessione);”.
In altre parole, a livello contrattuale, deve essere garantito il diritto alla disconnessione per tutto il personale scolastico, al fine di favorire una maggiore conciliazione tra la vita privata e quella lavorativa.
Per questo, da parte dell'insegnante o del personale scolastico in generale, non c’è nessun obbligo di connessione al di fuori dell’orario di lavoro, neanche se la comunicazione dovesse pervenire da parte del dirigente scolastico.
Situazione contraria durante l’orario di lavoro: il personale è tenuto a rispondere alle comunicazioni.
Ma la realtà è un’altra: non esiste una reale disconnessione.
Tra gruppi whatsapp invasi da messaggi, avvisi e comunicazioni si aggiunge anche il registro elettronico, la posta elettronica e le piattaforme della Didattica Digitale Integrata.
Insomma, nonostante quanto previsto dal CCNL sopra citato, ogni giorno i docenti vivono un vero e proprio bombardamento di messaggi che non permettono la più che dovuta disconnessione.
di VALENTINA ZIN
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