Crepet e Galimberti, il valore della "lentezza", rallentare è la chiave per una vita piena
- La Redazione
- 1 giorno fa
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Aggiornamento: 6 ore fa
In un mondo che corre senza tregua, rallentare può diventare un atto rivoluzionario. Scopri come la lentezza può restituirti tempo, consapevolezza e una nuova qualità della vita...

In un mondo dove la velocità è sinonimo di successo, in cui ogni momento sembra essere un’opportunità persa se non sfruttato immediatamente, la riflessione sulla lentezza può sembrare anacronistica. Ma in realtà, mai come oggi, ci sarebbe bisogno di un’educazione alla lentezza, alla pausa, al rallentamento intenzionale. Viviamo nella società dell’instant gratification, dove ogni click, ogni notifica, ogni messaggio ci spinge a una risposta rapida e immediata.
Tuttavia, c'è una potenza nascosta nel dare tempo alle cose, nel fermarsi e nel respirare prima di reagire. La lentezza non è sinonimo di inefficienza o di pigrizia. Anzi, è un atto di profonda consapevolezza. È il riconoscimento che non tutto ha bisogno di una risposta immediata, che non tutte le domande hanno bisogno di una soluzione rapida. Nella nostra quotidianità, siamo così abituati alla frenesia che dimentichiamo quanto può essere prezioso il silenzio, il pensiero riflessivo e l’atto di osservare prima di agire.
Paolo Crepet, sociologo e psichiatra, ha spesso parlato dell’importanza di fermarsi a riflettere e di prendersi il tempo per comprendere ciò che accade dentro di noi. Il suo consiglio che è una massima di vita è: per realizzare se stessi è opportuno perdersi, fare una pausa in più per raggiungere livelli inaspettati. Per andare avanti a volte è necessario regredire, come fa l’atleta quando si riposa prima di fare un grande salto. "L'uomo ha bisogno di silenzio, di pausa, per capire cosa sta accadendo dentro di sé". Riflessione che sottolinea quanto sia essenziale, in un mondo iperconnesso e sempre attivo, fare spazio per l'introspezione e per il rallentamento.
La filosofia della lentezza ha trovato una voce importante negli ultimi decenni, specialmente attraverso movimenti come il Slow Food e il Slow Movement, che si oppongono al consumismo sfrenato e alla frenesia della vita moderna. Questi movimenti ci invitano a riprendere il controllo del nostro tempo, a vivere in modo più consapevole, a dedicare tempo a ciò che è davvero importante: le relazioni, la qualità del nostro lavoro, l’attenzione a ciò che ci circonda.
Umberto Galimberti, filosofo e psicologo, ha affermato che "Noi viviamo nella pura accelerazione del tempo, scandita non dai progetti umani, ma dagli sviluppi tecnici che, consumando con crescente rapidità il presente, tolgono anche al futuro il suo significato prospettico, quindi il suo 'senso'." Dal suo pensiero emerge che la velocità è il nemico della profondità, perché ciò che è profondo ha bisogno di tempo per essere compreso e per svilupparsi. Un pensiero che si collega perfettamente all'idea che la crescita personale e professionale non può essere forzata dalla fretta. Ogni passo, anche il più piccolo, merita di essere vissuto pienamente, e ciò non può accadere se corriamo sempre verso il prossimo obiettivo. Imparare a rallentare significa anche riscoprire la bellezza del presente. In un'epoca in cui siamo costantemente proiettati verso il futuro o immersi nel passato, la capacità di essere pienamente presenti nel qui e ora è diventata una risorsa rara. Eppure è proprio in quel momento che si trovano le risposte più profonde.
La riflessione, la calma e la serenità sono gli spazi in cui si sviluppano le idee più creative, quelle che non nascono dalla fretta ma dalla quiete. Inoltre, la lentezza non riguarda solo il nostro rapporto con il tempo, ma anche con le altre persone. La società contemporanea, sempre più individualista, ci ha convinti che per avere successo dobbiamo correre da soli, senza fermarci mai. Ma in realtà, è proprio rallentando e prendendosi il tempo per costruire relazioni autentiche che si arriva alla vera crescita. La pazienza nell’ascolto, la cura nei dettagli e la disponibilità a investire tempo nelle persone sono valori che, sebbene spesso ignorati, sono alla base di qualsiasi vera connessione. Crepet, in un'intervista, ha sottolineato che "l'intelligenza della vita consiste nel sapere quando fermarsi, nel capire che non è tutto urgente."
Questo invito a riflettere prima di agire, a non cedere alla spinta costante verso il fare, è un monito che ci dice che solo rallentando possiamo acquisire la lucidità necessaria per fare scelte veramente significative. Non è facile fermarsi in un mondo che ci spinge a correre. Ma forse il coraggio più grande oggi è proprio quello di scegliere di rallentare, di non cedere alla pressione esterna e di riconoscere che la vita, in tutta la sua bellezza, si trova nei momenti più lenti e riflessivi. Perché, come ci insegna la saggezza di tante tradizioni, "la vita non è una corsa, ma un viaggio da vivere appieno". E solo chi ha il coraggio di fermarsi per ascoltare il proprio cuore può davvero comprendere il valore di ogni passo lungo il cammino.
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