Violenza ai danni di un minore disabile a Busto Arsizio, arrestati madre e compagno accusati di gravi abusi sessuali. Il CNDDU apprende con profondo dolore e sdegno la notizia
- La Redazione
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"La notizia, riportata in queste ore dagli organi di stampa, relativa all’arresto di una madre e del suo compagno accusati di gravi abusi sessuali..."

"Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani apprende con profondo dolore e sdegno la notizia, riportata in queste ore dagli organi di stampa, relativa all’arresto di una madre e del suo compagno accusati di gravi abusi sessuali ai danni del figlio minorenne con disabilità.
Secondo quanto ricostruito dalle indagini, il ragazzo avrebbe trovato il coraggio di raccontare l’orrore vissuto proprio tra i banchi di scuola, contesto che ancora una volta si conferma presidio fondamentale di ascolto, protezione e tutela della persona, soprattutto quando le vittime sono soggetti fragili e spesso invisibili, come i minori con disabilità.
Il Coordinamento intende sottolineare con forza il ruolo centrale e insostituibile della scuola nella costruzione di una società fondata sui diritti umani, sulla solidarietà e sulla dignità della persona.
La scuola non è solo luogo di istruzione, ma spazio di relazioni autentiche, in cui educatori e studenti possono riconoscere e affrontare insieme anche le più profonde ferite sociali. La fiducia che il ragazzo ha riposto in un adulto di riferimento all'interno dell’istituzione scolastica ha rappresentato l'inizio di un percorso verso la verità e la giustizia.
Il Coordinamento esprime piena solidarietà alla giovane vittima, che ha avuto la forza di rompere il silenzio, e riconosce l’importanza del ruolo educativo e relazionale svolto quotidianamente dal personale scolastico, spesso primo osservatore di situazioni di disagio e abuso.
Tale episodio, di inaudita gravità e complessità, chiama in causa l’intera società civile e le istituzioni, sollecitando un profondo momento di riflessione sul sistema di prevenzione, ascolto e tutela dei minori, in particolare di quelli più vulnerabili.
A tal fine, il Coordinamento propone l’attivazione nelle scuole italiane di un piano nazionale di contrasto alla violenza sui minori, attraverso iniziative strutturate e innovative, tra cui:
Istituzione di sportelli di ascolto psicologico stabili e accessibili, con figure professionali esperte in trauma infantile e tutela dei minori.
Percorsi curricolari e laboratori permanenti di educazione ai diritti umani, all’affettività e alla cittadinanza digitale, con il coinvolgimento di associazioni, esperti e testimoni.
Formazione obbligatoria e aggiornata per tutto il personale scolastico sul riconoscimento dei segnali di abuso e disagio, con l’adozione di protocolli condivisi con i servizi sociali.
Giornate nazionali di sensibilizzazione e campagne scolastiche contro la violenza sui minori, con la partecipazione attiva di studenti, famiglie e realtà del territorio.
Sviluppo e sperimentazione di tecnologie basate sull’intelligenza artificiale per supportare la prevenzione e l’individuazione precoce di situazioni di rischio:
1) Piattaforme digitali protette, alimentate da modelli linguistici e algoritmi di analisi del linguaggio, in grado di rilevare segnali di disagio nei testi scritti dagli studenti (diari, messaggi, compiti), sempre nel pieno rispetto della privacy.
2) Chatbot etici e formativi a disposizione degli studenti per offrire supporto informativo, orientamento e ascolto in situazioni difficili o di potenziale pericolo.
3) Sistemi di monitoraggio del benessere scolastico attraverso questionari digitali periodici anonimi, analizzati con strumenti AI per intercettare criticità sociali e relazionali in tempo reale.
È urgente riconoscere che la tutela dei minori passa anche attraverso l’innovazione e l’uso etico delle nuove tecnologie, che devono essere alleate della scuola nella costruzione di ambienti sicuri, inclusivi e protettivi.
Il Coordinamento rinnova il proprio impegno nella promozione di una cultura del rispetto, della dignità e della legalità, e auspica che la giustizia possa fare piena luce su tutte le responsabilità, garantendo alla vittima un percorso di cura, sostegno e riscatto, attraverso l’aiuto delle istituzioni preposte e della comunità educante".
di La Redazione
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