In presenza di alunni con disturbi oppositivi provocatori, il docente deve promuovere attività di gruppo per favorire la collaborazione, in presenza di BES deve invece predisporre un piano educativo personalizzato
Nelle nostre classi sono presenti molti alunni con disturbi dell’ apprendimento o del comportamento. Si tratta di disturbi oppositivi provocatori che inducono l’ alunno ad atteggiamenti conflittuali e a non rispettare le regole della classe. Gli alunni con disturbi oppositivi provocatori manifestano, inoltre, un rifiuto nel dover svolgere i compiti e nel seguire le lezioni. In questi casi il docente dovrebbe reagire con pazienza, promuovendo attività di gruppo che favoriscono la collaborazione.
Sarebbe importante e necessaria la figura dell’ insegnante di sostegno? I casi di disturbi oppositivi provocatori non necessitano della figura dell’ insegnante di sostegno perché non si tratta di disabilità. Se, invece, vi sono casi certificati da una diagnosi, ci si trova di fronte a Bes, ovvero bisogni educativi speciali, per cui è necessario attuare un piano didattico personalizzato.
È importante capire e sapere sin da subito se in classe vi sono alunni con disturbi oppositivi provocatori o con bisogni educativi speciali per poter intervenire in maniera adeguata, in modo da non creare in loro ulteriori disagi.
di ISABELLA CASTAGNA
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