La riforma avrebbe dovuto risolvere i problemi ma non è stato così
“Sono i contratti che dovrebbero definire diritti ed obblighi del personale, non le leggi: quando si arriva alla decretazione vuol dire che siamo di fronte a un Governo che pensa di essere forte ma è debole perché non parla e non discute, ma impone il suo volere”, questo è quanto afferma il leader Uil Scuola, Pino Turi, sull’ approvazione del decreto legge 36 al Senato e in particolare sulla formazione obbligatoria che i docenti dovranno svolgere anche fuori dall’ orario di servizio.
Poi aggiunge che la riforma avrebbe dovuto risolvere i problemi del precariato e così non è stato, i contratti avrebbero dovuto definire gli obblighi e i diritti del personale e non le leggi e che siamo di fronte a un Governo che pensa di essere forte ma in realtà è debole perché impone il suo volere e non discute.
Poi continua :“Sul Decreto Legge 36 ci eravamo espressi in modo contrario già con il riuscito sciopero del 30 maggio: per noi è un attacco alla scuola pubblica. Non si possono creare delle modifiche e controriforme in maniera invasiva, eludendo il dialogo e la condivisione. La scuola ha bisogno di essere messa nelle condizioni di dire la sua. Solo che nessuno sta ascoltando il mondo della scuola, che è la base della democrazia e della partecipazione del Paese. Non la possiamo abbandonare”.
Infine, il sindacalista Turi conclude: “Noi continueremo la nostra lotta, parleremo con i lavoratori, perché rappresentiamo con gli altri sindacati il 90% dei lavoratori, vedremo se c’è democrazia in questo Paese. Dunque se ci sono forze politiche ancora libere di decidere, battano un colpo”.
di ISABELLA CASTAGNA
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