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LE SCUOLE PARITARIE RISCHIANO DI CHIUDERE, COME RISOLVERE IL PROBLEMA?

Le scuole paritarie tentano di realizzare quello che non ha mai fatto lo Stato: garantire un servizio pubblico per tutti i cittadini, senza dividere in due la società.


A seconda dei cicli, ogni anno, il Ministero dell’ Istruzione stabilisce il costo Medio dello Studente. Si tratta di un dato molto importante attraverso cui si comprendono tante dinamiche del mondo della scuola: come ad esempio lo spreco di denaro per coprire i buchi della scuola pubblica statale o il motivo per cui le scuole pubbliche paritarie sono destinate a chiudere.


Per l’anno scolastico 2021/22, il Costo Medio Studente – pubblicato sul sito istituzionale del Ministero in Amministrazione Trasparente con nota 7266 del 28/3/2022 – è indicato dalla seguente tabella:




Ogni anno, le scuole paritarie inviano agli Uffici scolastici regionali il Modello A. Le scuole paritarie richiedono alle famiglie rette di gran lunga inferiori al Costo Medio Studente, che sono comunque troppo alte per chi non gode di una buona situazione economica.


Da qui ne deriva il fatto che le scuole paritarie sono costrette ad indebitarsi e a chiudere. Le scuole paritarie tentano di realizzare quello che non ha mai fatto lo Stato, ovvero garantire un servizio pubblico per tutti i cittadini, senza dividere in due la società.



In che modo riescono ad attuarlo?


Cercano di tenere le rette al di sotto della cifra dalla quale si è partiti, i docenti della scuola paritaria hanno uno stipendio inferiore a quello dei colleghi che lavorano nella scuola statale. Un problema che in Francia, invece, è stato risolto da anni.


Nonostante questo, i risultati sono insufficienti, a peggiorare la situazione anche il covid. Così molte scuole paritarie hanno chiuso e molte altre lo faranno a breve, ci sarà dunque il monopolio educativo da parte dello Stato.



Cosa si può fare per arrivare a una libertà educativa?


Per l’ a. s. 2023/2024, i gestori dovranno chiedere rette pari a quelle del costo medio studente, oppure lo Stato dovrà intervenire con sussidi, garantendo la libertà educativa.


Per quanto concerne la prima opzione, è necessario vedere se le Congregazioni, per non tradire i mandati di fondazione, rinunceranno all’ attività educativa nella scuola, dedicandosi quindi ad altre attività assistenziali.

In questo modo lo Stato rimarrebbe l’ unico gestore dell’ istruzione dei cittadini.



Siamo in un momento di emergenza con un Governo che ha l’ intento di far ripartire il Paese, per cui è impegnato ad emanare i decreti legislativi attuativi degli artt. 1-2 Legge 32/2022 Family Act. È necessario un finanziamento a favore delle famiglie più svantaggiate, in modo da facilitare il loro accesso alle scuole pubbliche paritarie di loro scelta.


La scuola è il futuro, per cui è importante che anche quella paritaria sia accessibile a tutti.

di ISABELLA CASTAGNA

contatti: redazione@ascuolaoggi.it - info@ascuolaoggi.it


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