"L'evoluzione del fenomeno correlato alla protesta per le misure emergenziali dettate dal Covid 19" rende "necessaria l'urgente e immediata attuazione" dello stop alle manifestazioni nelle "aree sensibili" delle città. Si legge nella direttiva del ministro Lamorgese ai prefetti. Gli ufficiali del Governo dovranno individuare "specifiche aree urbane sensibili, di particolare interesse per l'ordinato svolgimento della vita della comunità, che potranno essere oggetto di temporanea interdizione allo svolgimento di manifestazioni pubbliche per la durata dello stato di emergenza, in ragione dell'attuale situazione pandemica".
Le manifestazioni no vax e no green pass, pur "rappresentative del diritto ad esprimere il dissenso, stanno determinando tuttavia elevate criticità sul piano dell'ordine e della sicurezza pubblica, nonché sul libero esercizio di altri diritti, pure garantiti, quali, in particolare quelli attinenti allo svolgimento delle attività lavorative ed alla mobilità dei cittadini, con effetti, peraltro, particolarmente negativi nell'attuale fase di graduale ripresa delle attività sociali ed economiche". Si può manifestare il proprio dissenso ma senza calpestare i diritti altrui. La direttiva di Lamorgese proibisce i cortei e consente solo manifestazioni lontane dai centri storici e dalle piazze vicine a sedi istituzionali, ma anche alle attività commerciali.
Maggior attenzione sarà richiesta alle forze dell'ordine nel controllare il rispetto di distanziamento e mascherine, in considerazione dell'ormai costante crescita dei positivi che nelle ultime 24 ore hanno toccato quasi gli 8.000 contagi con un tasso di positività raddoppiato (1,6%). A pesare, in particolare, è il caso Trieste dove i cortei e i sit-in dei portuali si sono trasformati in un maxi-focolaio da centinaia di positivi. "Il diritto di manifestare è costituzionalmente garantito ma esiste anche un bilanciamento dei diritti – sottolinea il ministro Lamorgese - si può manifestare ma servono regole che proteggano gli altri cittadini, il diritto al lavoro e il diritto alla salute". Le nuove norme predisposte dal Viminale entreranno in vigore subito dopo l'emanazione della circolare, ma ci sarà comunque bisogno di un passaggio delle prefetture per i Comitati Nazionali per l'Ordine e la Sicurezza per mettere in pratica le indicazioni del ministro. L'obiettivo è quello di garantire il diritto a manifestare ma, soprattutto, di evitare disordini in vista del periodo natalizio. A Roma, dove si tengono molte manifestazioni rispetto al resto d'Italia, con molta probabilità saranno concesse piazze a ridosso del centro ma lontane dalle sedi istituzionali o dalle vie dello shopping come Circo Massimo, piazza Barberini o piazza Farnese. Mentre dovrebbe essere off limits piazza del Popolo, luogo della manifestazione no vax da dove esponenti di Forza Nuova partirono per l'assalto alla Cgil. Il test alla stretta del ministro si avrà sabato prossimo, quando no-pass e no vax torneranno in piazza. Da Torino, però, arriva la sfida degli "irriducibili" anti-certificato che, via Telegram, confermano la manifestazione in pieno centro, "in piazza Castello come sempre". Da Firenze, invece, IoApro - salita agli onori delle cronache per l'arresto di uno dei suoi leader durante l'assalto alla sede della Cgil a Roma - lancia il suo primo congresso e annuncia la trasformazione in movimento politico. Sempre il capoluogo toscano domenica prossima ospiterà la manifestazione indetta da Alessandra Schilirò, la vicequestore contraria al Green pass e recentemente sospesa dalla polizia. Favorevoli alle decisioni del Viminale, invece, la maggior parte parte dei sindaci.
di MARIA SQUILLARO