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Offrire agli insegnanti maggiore spazio di partecipazione ai processi decisionali, valorizzare il contributo fattivo svolto dai docenti nell’ambito dei processi educativi, conferire maggiore dignità e rispetto al ruolo e alla professione degli educatori. Da qui la scelta del tema “Valorizzare la voce degli insegnanti: verso un nuovo contratto sociale per l’istruzione” che l'Unesco propone per la trentesima Giornata internazionale degli insegnanti, la cui celebrazione ricorre ogni anno il 5 ottobre.
A promuovere le principali iniziative l’UNESCO, in collaborazione con l’Organizzazione Internazionale per il Lavoro (ILO), l’UNICEF e l’Internazionale dell’educazione (EI).
La Giornata internazionale degli insegnanti è stata istituita dall’Unesco nel 1994; la data di celebrazione fu scelta per commemorare la firma, avvenuta a Parigi il 5 ottobre 1966, della Raccomandazione sullo Status degli Insegnanti, documento fondamentale di riferimento per i diritti e le responsabilità dei docenti su scala mondiale.
Per le celebrazioni del 2024 si terrà il 4 ottobre, a Parigi, la cerimonia dell’ottava edizione del Premio UNESCO-Hamdan per lo sviluppo degli insegnanti, durante il quale alcuni docenti provenienti da tutto il mondo testimonieranno il loro operato attraverso il racconto di loro esperienze e intuizioni verificate sul campo.
“Come tutte le ricorrenze - afferma la segretaria generale CISL Scuola, Ivana Barbacci - anche quella del 5 ottobre ha il significato di un richiamo, forte e autorevole, che non si esaurisce certamente nello spazio di un evento meramente celebrativo. È un richiamo alla necessità di un impegno costante, quotidiano, per dare centralità alla figura di chi insegna, al valore del suo lavoro, che reclama un più giusto riconoscimento”.
“Anche noi - aggiunge - per il ruolo di rappresentanza e le responsabilità di cui siamo investiti, ci sentiamo destinatari di questo appello. Ma insieme a noi lo sono certamente governanti, legislatori, amministratori locali. Ma deve considerarsi tale l’intera comunità sociale, che deve sentirsi coinvolta in modo attivo per garantire a chi educa e insegna collaborazione, rispetto, sostegno, solidarietà".
"Il lavoro di chi insegna – conclude Ivana Barbacci - è tanto più efficace quanto più può far conto su un’ampia e solida alleanza educativa. Questo è il senso di una vera comunità educante che pone al centro la scuola e il suo legame con il contesto in cui opera”.
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