A differenza di tutti gli altri paesi, il nostro, dal 1990 al 2020, anzichè aumentare gli stipendi li ha tagliati del 3%. Il triste dato, che da circa 30 anni affligge l’ Italia, emerge da una ricerca della Fondazione Openpolis.
La situazione per gli italiani sta diventando sempre più difficile da affrontare, che sembra irreversibile e senza alcuna via d’ uscita. Gli italiani non si sentono tutelati e privati della guida di qualcuno che possa agire nel loro interesse.
In tutti i paesi, persino in quelli dell’ ex Unione sovietica, c’è stato un aumento degli stipendi, mentre l’Italia resta il “fanalino di coda”. Se si considera che il salario di un collaboratore scolastico è di circa 1000 euro al mese e quello di un insegnante di 1300 euro, davvero non resta che piangere.
di ISABELLA CASTAGNA