Nel secondo round delle trattative tra Russia e Ucraina, Putin ha accettato un cessate il fuoco per garantire ai civili corridoi umanitari
Mentre la Russia continua la sua avanzata, il secondo round delle trattative, avvenuto ieri tra Russia e Ucraina, ha garantito un cessate il fuoco temporaneo dove i corridoi umanitari permetteranno l’evacuazione dei civili nelle aree interessate dai conflitti.
Il presidente Russo, Vladimir Putin, nel discorso di ieri ha dichiarato: “Non ritornerò mai indietro rispetto alla mia dichiarazione che Russia e Ucraina sono un unico popolo”.
Detto questo, Putin ha ribadito che la guerra riguarda “l’anti-Russia” creata dall’occidente che minaccia anche con armi nucleari.
Kiev ha fatto sapere che sarà permessa la consegna di cibo e farmaci alle popolazioni più colpite. Una prima, anche se lieve, apertura da parte dei Russi di fronte ad una catastrofe umanitaria che riguarda oltre un milione di profughi allo stremo dopo solo 8 giorni di conflitto.
La guerra continua
Intanto la Russia continua nella sua “operazione speciale” come descritta da Putin e che sta “raggiungendo gli obiettivi e avendo successo”.
I delegati Ucraini sono speranzosi: vedono una prossima risoluzione politica chiara da entrambe le nazioni, che potrebbe porre fine al conflitto.
Zelensky, ha chiesto a Putin un incontro, “Siediti con me per negoziare, ma non a 30 metri”, anche se secondo l’intelligence il presidente dell’Ucraina resta sempre l'obiettivo numero uno dei sicari di Mosca.
di CARLO VARALLO
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