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Filiera formativa tecnologica professionale 4+ 2, attivazione dei percorsi sperimentali per l’anno scolastico 2025/26 (Nota MIM)

"Il curricolo dei percorsi quadriennali sperimentali deve prevedere tutte le discipline previste dall’indirizzo di studi di riferimento e..."

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In attesa che sia emanato il Decreto Ministeriale relativo all’attivazione dei percorsi sperimentali per la filiera formativa tecnologica professionale 4+ 2, la Direzione Generale per l’ Istruzione Tecnica del Ministero, con nota prot. 81 del 12 dicembre 2024, ha fornito in via preliminare, per l’ anno scolastico 2025/26, le prime indicazioni ai dirigenti scolastici e ai coordinatori didattici delle Istituzioni scolastiche statali e paritarie di istruzione tecnica e professionale,

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ai fini della tempestiva elaborazione delle proposte progettuali e dell’invio delle candidature.

Nella nota si fa presente che le istituzioni scolastiche già autorizzate all’attivazione dei percorsi quadriennali sperimentali di cui al DM 240 del 2023 per l’anno scolastico 2024/2025, possono attivare le classi prime dei percorsi per l’anno 2025/2026, limitatamente agli indirizzi di studio già esistenti, senza necessità di presentare ulteriore candidatura.

Invece le Istituzioni scolastiche che intendano aderire ex novo, dall’ anno scolastico 2025/26, alla sperimentazione devono presentare, previa delibera del Collegio dei docenti e del Consiglio d'Istituto, la relativa candidatura contenente la progettazione di almeno un percorso

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quadriennale di istruzione tecnica e professionale (riferito necessariamente a un indirizzo di studio già presente presso la scuola), il coinvolgimento di un percorso di ITS Academy, di area tecnologica coerente con l’indirizzo di riferimento, e di almeno un percorso per il conseguimento del diploma professionale di IeFP, ove esistente e correlato alla filiera, nonché la dichiarazione di impegno a costituirsi in rete e l’attivazione del partenariato con almeno un’impresa afferente all’ITS Academy coinvolto. Il curricolo dei percorsi quadriennali sperimentali deve prevedere tutte le discipline previste dall’indirizzo di studi di riferimento e deve altresì prevedere l’insegnamento trasversale dell’educazione civica e il potenziamento delle discipline STEM, ricorrendo alla flessibilità didattica e organizzativa che costituisce prerogativa dell’autonomia delle istituzioni scolastiche.

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Le scuole, nella definizione del curriculo sperimentale, possono ricorrere alla progettazione di metodologie e strumenti innovativi quali la didattica laboratoriale, all’adozione di metodologie innovative, alla didattica digitale e all’utilizzo di tutte le risorse strumentali e professionali disponibili, nei limiti dell’organico dell’autonomia.

Infine, la nota precisa che i percorsi di studio sperimentali quadriennali devono comunque garantire agli studenti il raggiungimento degli obiettivi specifici di apprendimento e delle competenze previsti per il corrispondente profilo in uscita dei percorsi di durata quinquennale.


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di LA REDAZIONE

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