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Emergenza sanitaria a Taranto, il CNDDU propone alle scuole percorsi didattici sul tema dell’educazione ambientale, della cittadinanza attiva e della prevenzione sanitaria

"Accanto a questa iniziativa educativa, il CNDDU lancia un appello alle autorità pubbliche affinché venga attivato un programma permanente di vigilanza sanitaria, con particolare attenzione alle scuole... "


Il Coordinamento Nazionale Docenti della Disciplina dei Diritti Umani manifesta profonda preoccupazione per la drammatica e ancora irrisolta emergenza ambientale e sanitaria che interessa la città di Taranto e il suo hinterland, a causa dell’attività dello stabilimento siderurgico ex Ilva. I dati aggiornati al 2025, emersi da fonti sanitarie e scientifiche ufficiali, delineano un quadro critico che richiede un’azione istituzionale urgente, trasparente e condivisa.


Secondo quanto riportato dallo Studio epidemiologico dell’ARPA Puglia, condotto con il Dipartimento di Prevenzione della ASL Taranto e pubblicato nel Rapporto Ambiente e Salute in Puglia (2024), nei quartieri Tamburi e Statte si rileva un’incidenza di disturbi dello spettro autistico superiore del 50% rispetto al resto della provincia. In particolare, nella fascia d’età compresa tra i 6 e i 18 anni, si registrano 6,1 casi ogni 1.000 abitanti, rispetto alla media provinciale di 4,9. L’esposizione precoce e continuativa ad agenti inquinanti è indicata come un fattore di rischio ambientale rilevante.


Il rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO, 2012), commissionato dal Ministero della Salute italiano, ha stimato tra 270 e 430 morti premature nel decennio 2000–2010, direttamente attribuibili alle emissioni industriali dell’Ilva. Il Parere dell’Istituto Superiore di Sanità del marzo 2025 ha ulteriormente confermato la gravità della situazione, definendo “inadeguata” la Valutazione di Impatto Sanitario (VIS) proposta dai commissari straordinari di Acciaierie d’Italia e non coerente con le reali condizioni sanitarie della popolazione esposta.


Estremamente preoccupanti sono anche i dati relativi alla presenza di metalli pesanti nel sangue dei bambini residenti a Taranto. Il progetto di biomonitoraggio pediatrico, coordinato dal Centro Salute e Ambiente dell’ASL TA e pubblicato nel Registro Regionale delle Esposizioni Pediatriche – Puglia 2024, ha rilevato che il 92% dei bambini tra i 6 e i 10 anni residenti nel quartiere Tamburi presenta tracce rilevabili di piombo nel sangue. Oltre la metà di questi supera la soglia di rischio di 5 µg/dL definita dai Centers for Disease Control and Prevention (CDC), mentre una percentuale compresa tra il 30 e il 40% presenta anche valori anomali di arsenico, mercurio e cadmio. Questi metalli pesanti, altamente neurotossici, sono noti per i loro effetti dannosi sullo sviluppo cognitivo e sul sistema nervoso centrale, in particolare nei soggetti in età evolutiva.



Parallelamente, il rapporto ambientale 2023 dell’ARPA Puglia ha confermato la presenza persistente di benzene in concentrazioni elevate, in alcuni casi prossime o superiori al limite di 5 µg/m³ fissato dal D.Lgs. 155/2010. I livelli più critici sono stati registrati nel quartiere Tamburi, in prossimità di edifici scolastici e aree residenziali, rendendo la situazione ancora più allarmante dal punto di vista della salute pubblica.

In questo contesto, il CNDDU ritiene imprescindibile il ruolo della scuola come presidio di democrazia, salute e legalità. Si propone pertanto l’avvio di un ampio percorso didattico nelle scuole della provincia di Taranto, in cui ogni istituto individuerà almeno un docente referente incaricato di sviluppare attività interdisciplinari sul tema dell’educazione ambientale, della cittadinanza attiva e della prevenzione sanitaria. Il percorso prevede momenti di formazione, confronto e ricerca, attraverso cui gli studenti saranno accompagnati a riflettere criticamente sulla realtà ambientale e sociale in cui vivono.


A conclusione dell’esperienza formativa, ogni classe redigerà una lettera collettiva da inviare alle istituzioni pubbliche locali, regionali e nazionali, nella quale gli studenti chiederanno con determinazione che venga tutelato il diritto alla salute, sollecitando interventi strutturali, misure preventive e bonifiche urgenti.

Accanto a questa iniziativa educativa, il CNDDU lancia un appello alle autorità pubbliche affinché venga attivato un programma permanente di vigilanza sanitaria, con particolare attenzione alle scuole e ai soggetti fragili della popolazione, come bambini, anziani e persone con patologie croniche.


Tale programma dovrà includere azioni di biomonitoraggio, attività informative sui rischi dell’esposizione industriale e campagne di formazione rivolte a studenti, famiglie e docenti, con l’obiettivo di costruire una cittadinanza consapevole e capace di esercitare la propria voce a tutela della collettività.

Infine, si rinnova la richiesta che venga urgentemente rivista l’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) dello stabilimento siderurgico, sulla base delle più recenti osservazioni critiche dell’Istituto Superiore di Sanità, e che siano avviate senza ulteriori rinvii le operazioni di bonifica e riconversione ecologica dell’area industriale.

Solo attraverso l’unione di scuola, società civile e istituzioni sarà possibile garantire il rispetto effettivo del diritto alla salute e alla vita, pilastri fondamentali della nostra democrazia e della Costituzione.



di LA REDAZIONE



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