Entrambe le didattiche hanno lo stesso scopo: far raggiungere a tutti il successo formativo
La didattica individualizzata ha come obiettivo quello di mirare a progettare strategie didattiche differenti in base alle esigenze degli alunni prevedendo obiettivi comuni. Dunque, il traguardo è uguale per tutti mentre il percorso è diverso per tutti: Progettazione individualizzata con percorsi diversi per obiettivi comuni.
Al contrario, la didattica personalizzata prevede strategie didattiche e obiettivi in base alle esigenze del singolo alunno. Dunque, in questo caso si prevedono sia un traguardo diverso che un percorso diverso per ogni singolo alunno: Progettazione personalizzata con percorsi diversi per obiettivi diversi.
Entrambe le didattiche hanno lo stesso scopo: far raggiungere a tutti il successo formativo, basandosi sul potenziale di crescita di ognuno. Tale concetto nasce dalle teorie di Vygotskij sulla zona di sviluppo prossimale. Secondo il pedagogista sovietico, il ragazzo ha delle potenzialità che possono essere sviluppate grazie all’ aiuto di un insegnante o di una figura adulta, il cui compito è quello di affiancare l’ alunno per aiutarlo a colmare la distanza tra ciò che può fare da solo (sviluppo attuale) e ciò che può fare con un piccolo aiuto (sviluppo potenziale).
A differenza di Piaget, Vygotskij sosteneva che il bambino impara da coloro che hanno raggiunto un livello di conoscenza superiore, per questo l’ educatore deve porre agli alunni problemi di livello un po ' superiore rispetto alle competenze sviluppate, che sono comunque all’ altezza delle sue capacità. In questo caso la didattica personalizzata risulta essere quella più efficace, in quanto esplora la zona di sviluppo prossimale di ogni individuo conducendolo fin dove non sarebbe stato in grado di arrivare da solo.
di ISABELLA CASTAGNA
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