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Crepet, il gioco per essere altro e per fuggire da sé . Sapersi rialzare dopo una caduta, anche grazie alle emozioni, è il meccanismo per diventare adulti

Aggiornamento: 24 ott

Ogni bambino ha il diritto universale di nascondersi, di fuggire, di non essere sé, di essere altro. Ognuno nell'infanzia...


Dai bambini ai giovani, Crepet attraverso dei semplici esempi riesce a dispensare spunti utili per docenti e genitori. È fondamentale capire che "un bambino è un bambino e una bambina è una bambina ovunque siano nel mondo. L’essenziale per i bambini sono le emozioni. Per un bambino un bombolone con la crema è gioia ma a volte oltre alla gioia può nascondere altro, per esempio può essere anche un furto, dovevamo mangiarne uno invece ne abbiamo mangiato quattro."

Un messaggio dove si comprende bene che bisogna azzardare. Circostanze strettamente correlate sia al ruolo della punizione che della regola. Ecco perché ogni bambino ha il diritto universale di nascondersi, di fuggire, di non essere sé, di essere altro. Ognuno nell’infanzia ha cercato anche di camuffarsi, non bisognava aspettare il carnevale per fare questo, c’è chi lo ha fatto azzardando in un’epoca che non era certo carnevale, per cercare un altro da sé. Questa fuga da sé è un diritto che avviene attraverso il gioco."

Altro punto fondamentale per Crepet è comprendere che cosa si intende con “dignità della sconfitta”. Ogni giovane ragazzo deve essere curioso, deve sperimentare, deve cadere e sapersi rialzare, ci saranno salite e discese, come succede sempre nella vita, ma i genitori non devono tarpare loro le ali con ansia, preoccupazione, un eccessivo controllo che alla lunga diviene deleterio e spegne questi ragazzi. “Il controllo non deve essere superiore alla gioia”. Crepet sottolinea l’importanza di alcuni aspetti concernenti l’educazione, i genitori e la scuola. In particolar modo si sofferma sul ruolo dei genitori.

Alcune azioni come quella di rifare lo zaino ai figli, spesso citata da Crepet, è l'esempio di come non educare. Di come sbagliare totalmente rotta. Di come educare partendo con il piede sbagliato. Crepet invita i genitori a ripartire con il piede giusto mettendo in luce un'azione che può sembrare semplice, il rifare lo zaino. Rifare lo zaino, gesto in prima battuta apparentemente banale, ma nel contempo significativo, è indice per un ragazzino dell'essere presente, essere sul pezzo, saper quale libro inserire, quali quaderni e tutto quel che occorre per trascorrere al meglio la giornata a scuola. Vuol dire avere contezza di essere uno studente che va a scuola oggi.

La vera rivoluzione oggi è riscoprire le emozioni nelle piccole cose, nella semplicità. Tutto ciò è possibile solo grazie alla nostra ironia, non bisogna mai prendersi troppo sul serio.

La nuova generazione non può e non dev’essere una generazione di giovani ereditieri: attendere con la speranza di ereditare qualcosa da qualcuno. Questo determinerebbe delle conseguenze estremamente negative. Genitori ed insegnanti rappresentano delle guide molto importanti, dei punti di riferimento, ed è per questo che bisogna lasciare i giovani sperimentare e mettersi, giorno dopo giorno, alla prova. Ed ecco la necessità di essere “buoni naviganti che detestano la bonaccia”, sottolinea Paolo Crepet. La vita è una e va salvaguardata. I ragazzi vanno educati sin da piccoli nel giusto modo e lo si fa responsabilizzandoli al rispetto della vita stessa, del prossimo e delle cose che ci accompagnano nel quotidiano. Bisogna tornare ad avere una netta linea distintiva tra i confini generazionali tra genitori e figli.


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