CREPET, “COSA DIAVOLO VOLETE FARE NELLA VITA? UNA SERA DOVRETE DIRLO ALLA VOSTRA FAMIGLIA. ” IN QUEL MOMENTO, FATE ATTENZIONE A NON CADERE NELLA BANALITÀ
- La Redazione
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Quando arriva il momento di dire alla famiglia cosa vuoi fare nella vita, serve coraggio per non cedere alla banalità e forza per seguire la tua strada, anche se è difficile e poco compresa...

“I sistemi sono nati per fermarti. Tu devi andare contro il sistema, perché se stai a sentire tutti quelli che ti dicono ‘non fare questo’, ‘non fare quello’… cosa fai?” Così Paolo Crepet, noto psichiatra e sociologo, apre una sua intervista in cui invita i giovani a decidere con la propria testa, a non farsi influenzare dalle opinioni altrui e a proseguire dritti per la propria strada. Spesso, quando si deve decidere sul proprio futuro, si chiede consiglio a genitori, parenti e amici; e anche quando il parere non viene richiesto, arriva comunque in modo gratuito.
Soprattutto i genitori si sentono in dovere di guidare i propri figli verso strade che, secondo loro, sono le più “giuste”. Questo modo di fare dipende da molteplici fattori: spesso i genitori temono che i figli possano soffrire o trovarsi in situazioni scomode, come è capitato a loro, e cercano quindi di indirizzarli verso una strada più sicura, con meno curve e meno salite. I figli, inciampando tra sensi di colpa e desiderio di riconoscimento nei confronti della famiglia, si ritrovano così ad assecondare queste aspettative, firmando un patto con la propria infelicità.
Crepet, invece, sottolinea quanto sia di primaria importanza che i figli scelgano da soli e siano liberi di costruirsi e realizzarsi nella loro più grande aspirazione. L’esperto continua: “Io, quando incontro i ragazzi, dico sempre: prima o poi ci sarà una sera in cui dovrete tornare a casa e, con la famiglia riunita, dovrete dire cosa diavolo volete fare nella vita.
Ci sono due scenari: lo scenario A, in cui dite qualcosa e tutti applaudono: ‘Che bravo, giusto!’, ma avete detto una banalità; oppure dite qualcosa che fa svenire la nonna, che fa avere un attacco al papà, quindi avete detto qualcosa di interessante.” È importante scegliere qualcosa che possa abbracciare, prima di tutto, la nostra felicità, i nostri ideali, i nostri obiettivi. Sono decisioni che non saranno comprese da tutti, neanche dalla famiglia, ma sarà il tempo a regalarci grandi soddisfazioni e a farci capire se abbiamo fatto la scelta giusta per noi. Crepet, infine, pone lo sguardo sulla tenacia e la resilienza che dobbiamo acquisire per affrontare il futuro, aggiungendo: “Però poi ci devi andare dietro, non puoi aspettare che papà ti paghi il viaggetto, il return ticket, come si suol dire. Io non ho mai visto un return ticket nella mia vita; andavo in una direzione e non sapevo quando sarei tornato, perché se lo sai già, sei in viaggio di nozze.”
Le parole dell’esperto ci rassicurano sul fatto che è difficile, quasi impossibile, riconoscere subito la strada maestra. Ma avere anche solo una bozza del proprio futuro basta per avere la giusta motivazione. Il percorso potrà essere lungo e tortuoso, e a sostenere le nostre idee potremmo essere solo noi stessi. Ma è importante che ascoltiamo ciò che sentiamo dentro. Perché lungo questo cammino, anche se non molto preciso, inizierà ben presto a prendere forma la nostra felicità.
di NATALIA SESSA