Carta Docente: RIDUZIONE ed ACCESSIBILITÁ anche ai PRECARI CON CONTRATTO FINO AL 31 AGOSTO. ANIEF: "La SOMMA NON VA RIDIMENSIONATA e vanno INCLUSI TUTTI I TIPI DI SUPPLENTI con OLTRE 180 GIORNI"
- La Redazione
- 2 giorni fa
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Il nuovo articolo 6-bis stabilisce anche che dal prossimo anno scolastico i criteri e le modalità di assegnazione della Carta del docente, così come l’importo annuale, saranno definiti da un...

Sulla Carta del docente arrivano provvedimenti legislativi dal sapore contrastante: dal prossimo 1° settembre, come previsto dall’articolo 85 della legge di Bilancio 2025, sarà accessibile anche ai precari assunti con contratto di supplenza annuale su posto vacante e disponibile, quindi con scadenza 31 agosto. La novità è arrivata con l’approvazione dell’emendamento 6.0.100, presentato dal Governo in VII Commissione Cultura del Senato durante l’esame del disegno di legge per la conversione del decreto-legge 7 aprile 2025, n. 45. Ed è stata ottenuta dopo anni di ricorsi gratuiti vinti dall’Anief contro norma limitata della Legge della Buona scuola che impone di assegnare la card da 500 euro l’anno al solo personale di ruolo.
Di certo, questa decisione rappresenta un passo in avanti ma non soddisfa ancora il sindacato: prima di tutto perché esclude tutti coloro che hanno stipulano altri tipi di supplenze annuali. In successione, infatti, Consiglio di Stato, Corte di Giustizia Europea e Corte di Cassazione hanno stabilito che la Carta del docente va accordata anche a chi ha stipulato contratti fino al 30 giugno, al termine delle attività didattiche o che ha comunque svolto servizi di insegnamento per almeno 180 giorni l’anno.
Ma il nuovo articolo 6-bis stabilisce anche che dal prossimo anno scolastico i criteri e le modalità di assegnazione della Carta del docente, così come l’importo annuale, saranno definiti da un decreto del Ministro dell’Istruzione e del Merito, adottato di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze.
L’importo della Carta del docente sarà pertanto determinato annualmente con decreto ministeriale, fino a un massimo di 500 euro, in base al numero dei docenti aventi diritto e alle risorse disponibili. Inoltre la spesa prevista dalla legge 107/2015 viene incrementata di 60 milioni di euro annui a partire dal 2025 per garantire l’estensione ai supplenti.
Il sindacato teme che il testo approvato apra le porte ad una riduzione delle risorse disponibili per la formazione di ogni docente, andando a ridurre a tutti, anche a chi è di ruolo, l’attuale somma di 500 euro annue: l’Anief ha più volte contestato questa possibilità, sostenendo che si tratta di una penalizzazione per gli insegnanti e una diminuzione del valore della loro formazione professionale.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “la decisione della maggioranza politica di allargare la Carta del docente ai docenti precari senza provvedere a reperire risorse aggiuntive è in linea con quella di chi ha avuto poca lucidità, nel 2015, nel non destinare la Carta del docente, nel testo approvato all’interno della legge 107/15, anche al personale precario. È stata, chiaramente, di una esclusione immotivata e discriminante, come pure hanno bene evidenziato, in successione, Consiglio di Stato, Corte di Giustizia Europea e Corte di Cassazione”.
“Quello che sorprende – continua Pacifico - è che si introduce un diritto, senza però che l’accesso alla formazione annuale venga soddisfatta completamente, aprendola infatti solo ad una porzione dei lavoratori che ne hanno pieno diritto. Si rischia, in questo modo, di rendere ancora più forte la richiesta, presso il tribunale del lavoro, da parte dei supplenti esclusi, che grosso modo saranno non meno di 150 mila l’anno: considerando le altissime possibilità di risposta favorevole del giudice alla richiesta dei ricorsi Anief, lo Stato si ritroverà ancora una volta a pagare cifre non indifferenti per le cause perse, dovute ad interessi e spese processuali moltiplicate per decine di migliaia di cause prodotte dai precari esclusi”, conclude il sindacalista.
di VALENTINA TROPEA
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