Carta docente ai precari, a Reggio Emilia riconosciuti 2mila euro più interessi a un insegnante che ha presentato ricorso con Anief
- La Redazione
- 3 giorni fa
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"Anche da Reggio Emilia giunge una sentenza che sulla Carta dei docenti ai precari premia la fermezza dell’Anief... "

Anche da Reggio Emilia giunge una sentenza che sulla Carta dei docenti ai precari premia la fermezza dell’Anief: un insegnante, con quattro supplenze annuali, tutte con scadenza al 30 giugno dell’anno seguente, ha presentato ricorso assistito dai legali del giovane sindacato e ottenuto i 2.000 euro richiesti con la corrispondente “rivalutazione monetaria”.
Il giudice del lavoro del tribunale emiliano ha spiegato che “la Corte di Giustizia Europea (ordinanza VI Sezione 18/5/2022 nella causa c 450/21) ha statuito che la clausola 4, punto 1, dell’accordo quadro sul lavoro a tempo determinato, concluso il 18 marzo 1999, che figura nell’allegato della direttiva 1999/70/CE del Consiglio del 28 giugno 1999, relativa all’accordo quadro CES, UNICE e CEEP sul lavoro a tempo determinato, deve essere interpretata nel senso che essa osta a una normativa nazionale che riserva al solo personale docente a tempo indeterminato del Ministero dell’istruzione, e non al personale docente a tempo determinato di tale Ministero, il beneficio di un vantaggio finanziario dell’importo di euro 500,00 all’anno”. Sempre la Corte di Giustizia UE si è soffermata sul “principio secondo cui la formazione dei docenti è obbligatoria, permanente e strutturale”.
Quindi, il giudice ha citato la “sentenza n. 1842/2022 del 16.03.2022”, attraverso la quale “il Consiglio di Stato, in riforma della decisione del TAR Lazio, ha affermato che la scelta del Ministero di escludere dal beneficio della Carta Docenti il personale con contratto a tempo determinato presenta profili di irragionevolezza e contrarietà ai principi di non discriminazione e di buon andamento della P.A., con ciò affermando, quindi, l’illegittimità degli atti impugnati rispetto ai parametri di diritto interno desumibili dagli artt. 3, 35 e 97 Cost.”
Infine, nella sentenza di Reggio Emilia è stato fatto riferimento alla Corte di Cassazione, la quale, si legge, “ha statuito il seguente principio (Sentenza n. 29961/2023): “La Carta Docente di cui all’art. 1, comma 121, L. 107/2015 spetta ai docenti non di ruolo che ricevano incarichi annuali fino al 31.8, ai sensi dell’art. 4, comma 1, L. n. 124 del 1999 o incarichi per docenza fino al termine delle attività di didattiche, ovverosia fino al 30.6, ai sensi dell’art. 4, comma secondo, della L. n. 124 del 1999, senza che rilevi l’omessa presentazione, a suo tempo, di una domanda in tal senso diretta al Ministero”.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, commentando i principi giurisprudenziali emessi dal Consiglio di Stato, dalla Corte di Giustizia Europea e a fine 2023 dalla Suprema Corte di Cassazione si sofferma su un dato inequivocabile: “Tre espressioni giudiziarie di quella portata, tutte favorevoli ad allargare la card da 500 euro l’anno ai supplenti, risultano difficilmente controvertibili. Largo, quindi, al ricorso gratuito con Anief dinanzi al giudice del lavoro, dove ogni singolo precario o ex precario ha la possibilità di recuperare, sulla base del numero di annualità svolte, fino a 3.500 euro a cui aggiungere gli interessi legali, facendo sempre attenzione a non oltrepassare un quinquennio dalla sottoscrizione dei contratti a tempo determinato”.
LE CONCLUSIONI DELLA SENTENZA DEL TRIBUNALE DEL LAVORO DI REGGIO EMILIA
P.Q.M.
Il Tribunale, in funzione del Giudice del Lavoro, dott.ssa Elena Vezzosi, definitivamente pronunciando, ogni altra eccezione e domanda rigettata, nella causa n. 353/2024 R.G.L.:
1) Condanna il Ministero dell’Istruzione e del Merito a corrispondere a xxxxx xxxx xxxxxxx, a titolo di risarcimento del danno per equivalente, in relazione agli aa.ss. 2020/2021, 2021/2022, 2022/2023 e 2023/2024 , l’importo pari ad euro 2.000,00, oltre a rivalutazione monetaria;
2) Condanna il Ministero dell’Istruzione e del Merito, in persona del Ministro pro tempore, a rifondere alla ricorrente, con distrazione in favore dei procuratori antistatari, le spese del giudizio, liquidate in euro 49,00 per esborsi ed euro 1030,00 per compensi, oltre spese generali del 15% oltre iva e c.p.a. come per legge.
di LA REDAZIONE
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