Una storia di immigrazione, di accoglienza e di speranza in una canzone: “Fili”
Un brano che racconta una storia sull’accoglienza, una storia ricca di speranza e ricolma di dolore e sofferenze. A comporre il brano è il giovane cantautore Pablo, studente dell’Istituto Superiore Ruggiero D’Altavilla. “ Un’opera emozionante, commovente e crudamente vera: “Fili”.
Fili è un ragazzo del Mali, venuto in Sicilia con un barcone, clandestinamente: aveva solamente 13 anni, quando a causa del terrorismo nel suo paese dovette scappare. Fili ha visto morire il suo miglior amico, inghiottito dal mare, ha patito fame e sete. A Mazara è riuscito a studiare e si è diplomato con il massimo dei voti, adesso lavora per potersi pagare presto l'Università.
“Il brano nasce da un incontro tra Fili e i ragazzi dell'istituto Ruggiero d'Altavilla, dove lo stesso ha dato la sua commovente testimonianza. In particolare Pablo ha scritto questo brano bellissimo per onorare questo ragazzo, un brano che ha toccato tutti profondamente.”
Prima di farvi ascoltare il brano ci piace chiudere la notizia con le parole della Professoressa di Lettere Maria Cristina Gallo: “Sono convinta che sensibilizzare alla bellezza e all'accoglienza sia nostro dovere e compito irrinunciabile”.
A seguire il brano dal titolo “Fili”, composto dall’autore Pablo in collaborazione con gli studenti delle classi 2E, 2H, 3E, 3F dell’ Istituto Superiore Ruggiero D'Altavilla
IL TESTO DEL BRANO
9 Anni senza voi, é stato impossibile
però ci son riuscito sai, pa non mi riconosci sono tuo figlio Fili
quel bambino indifeso scappato da terroristi
Mi sono fatto da solo
ho sbottonato la camicia e adesso
ripenso a quel giorno, sono scappato da scuola correndo
Mi sono fatto del male cadendo
Per fortuna c’era quell’uomo li,
1 settimana mi ha tenuto dentro
dopo 3 giorni mi ha detto fa’ presto
stanno venendo dai esci dal retro
non lo dimentico
un giorno ritornerò per darti il merito
x2
9 Anni senza di voi, è stato impossibile
però ci son riuscito sai,
pa’ non mi riconosci?
Sono tuo figlio Fili
quel bambino indifeso scappato da terroristi
Ero un bambino indifeso
se potessi tornare indietro
direi di spararmi che tanto non vengo
per salvare l’orgoglio del mio paese e della mia famiglia..
detesto, quest’odio causato da gente vigliacca che pensa soltanto a sé stesso
Mamma, ti prego non voglio contatti
non sai quanto vorrei chiamarti
ma non voglio rovinarti
piano piano giuro vengo a trovarti
sai, ho lavorato sodo proprio come un uomo per salvarmi non combino danni ora per favore dammi un abbraccio e poi te ne vai
Tutta questa situazione mi ha causato sbalzi
ora riesco a capire tutti quei pianti
mamma guardami negli occhi non distrarti
spero che tutti i miei amici siano salvi
Mai, avrei pensato a questa vita strana
scappare di casa, maturare in strada
lavorare per due spiccioli per pagare la barca
9 Anni senza voi, è stato impossibile
però ci son riuscito sai,
pa’ non mi riconosci?
Sono tuo figlio Fili
quel bambino indifeso scappato da terroristi
di VALENTINA ZIN
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