La nuova riforma del reclutamento, criticata dai sindacati, prevede per i docenti precari aventi già il titolo di studio di accesso al concorso (Laurea magistrale o magistrale a ciclo unico, diploma di II livello dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica, o titolo equipollente/equiparato), una nuova fase transitoria valida fino all’anno 2024.
Ma cosa prevede e quali sono i quattro punti della fase transitoria per i precari?
Un percorso universitario di formazione iniziale con almeno 30 crediti formativi, purché una parte dei crediti formativi siano stati ottenuti da un percorso di tirocinio diretto;
La partecipazione ad un concorso nazionale pubblico regionale o interregionale, di cui la partecipazione richiede un titolo di accesso e i 30 crediti formativi;
Richiede un contratto a tempo determinato e in aggiunta i 30 crediti formativi e l’abilitazione;
Richiede il superamento dell’anno di prova di servizio e lo svolgimento di 180 giorni di servizio, con almeno 120 giorni dedicati alle attività didattiche. Inoltre, l’assunzione a tempo indeterminato verrà assegnata solo dopo una previa valutazione del test finale da parte del dirigente scolastico.
In un mancato superamento del test finale o da una valutazione negativa dovuta al periodo di prova in servizio, i candidati verranno sottoposti ad un secondo periodo di prova che però non sarà rinnovabile.
di CLAUDIO CASTAGNA
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