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Il Consiglio dei Ministri stanzia 468 milioni per didattica e conferma organici su progetti Pnrr e Agenda Sud: per Anief deve essere un punto di partenza, non di arrivo

"Finalmente il Governo con uno stanziamento di 468 milioni di euro progetta delle modalità tese a tutelare tutte le varie realtà scolastiche, anche quelle nelle..."



Finalmente il Governo con uno stanziamento di 468 milioni di euro progetta delle modalità tese a tutelare tutte le varie realtà scolastiche, anche quelle nelle zone economicamente più svantaggiate, e nel provvedimento conferma pure l’organico aggiuntivo Ata collegato al Pnrr e ad Agenda Sud: quella  fornita oggi dal Consiglio dei Ministri - nella bozza del Decreto Legge "Politiche di Coesione" nell’ambito del programma nazionale “Scuola e competenze” 2021-2027 – è una prima risposta alle richieste formulate dall’Anief non è minimale.



Le risorse approvate, finalizzate alla didattica e alle scuole, saranno così distribuite: 350 milioni alle regioni svantaggiate, di cui 200 milioni solo per le palestre, già approvate nei piani PNRR, e gli altri 150 milioni per lo sviluppo dei laboratori presenti negli istituti superiori tecnici e professionali; poi sono stati stanziati 100 milioni per potenziare il percorso 0-6 anni su tutto il territorio italiano: 18,5 milioni aggiuntivi serviranno per confermare i contratti a tempo determinato dei 6.147 collaboratori scolastici, fino al prossimo 14 giugno personale, che fino a metà aprile hanno operato per il Pnrr e l’Agenda Sud.  I riferimenti analitici si trovano nella bozza del decreto legge, rubrica "Capo V Disposizioni in materia di istruzione, università e ricerca”, Articolo 29 (Disposizioni in materia di istruzione e di contrasto alla povertà educativa).



“Quelle che arrivano dal Governo sono sicuramente delle prime risposte alle richieste presentate in varie sedi e modalità dal nostro sindacato autonomo – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - , come quelle per il personale aggiuntivo Pnrr, certamente rimangono irrisolti moltissimi problemi per il reclutamento, i diritti dei precari, la mobilità del personale di ruolo a partire dai vincoli dei neo-assunti, il riconoscimento della carriera e dei titoli, gli stipendi più bassi della pubblica amministrazione. Speriamo vivamente che quello di oggi si un punto di partenza e non di arrivo, perché l’anno scolastico non è molto lontano”, conclude il presidente del giovane sindacato autonomo.




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di LA REDAZIONE




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