Docenti, gli IDONEI scendono in piazza, è mobilitazione generale! Domani 14 marzo la protesta parte da Catanzaro
- La Redazione

- 13 mar
- Tempo di lettura: 3 min
"Dopo mesi di silenzi e promesse mancate, gli idonei esclusi dai concorsi 2020 e PNRR1 tornano a far sentire la propria voce. Il 14 marzo, in tutta..."

Dopo mesi di silenzi e promesse mancate, gli idonei esclusi dai concorsi 2020 e PNRR1 tornano a far sentire la propria voce. Domani 14 marzo, in tutta Italia, si terranno manifestazioni di protesta sotto gli Uffici Scolastici Regionali per chiedere una risposta chiara e definitiva: le graduatorie di merito verranno riconosciute e fatte scorrere o resteranno nel limbo? In Calabria la protesta avrà un'importanza particolare: Catanzaro sarà la prima città a mobilitarsi, con l'inizio della manifestazione previsto per le ore 10, mentre nel resto d’Italia gli eventi inizieranno alle 15.
L'indignazione nasce da una gestione del reclutamento scolastico ritenuta iniqua e penalizzante per chi ha già dimostrato il proprio valore superando un concorso.
L’attuale sistema, infatti, impone a questi docenti di sottoporsi a continue prove, senza un reale riconoscimento del merito acquisito.
Al tempo stesso vengono richiesti ingenti esborsi economici per percorsi abilitanti, una condizione che i manifestanti definiscono un vero e proprio ricatto per poter continuare a lavorare.
In Calabria questo problema è ancora più accentuato. Le carenze di organico nelle scuole della regione sono croniche, eppure i docenti che hanno superato un concorso si trovano costretti a ripeterlo, invece di essere immessi in ruolo. Molti di loro affrontano trasferte costose e continue in altre città, con spese per trasporti, alloggi e permessi lavorativi, mentre la scuola calabrese continua a basarsi sul lavoro precario. A Catanzaro, la manifestazione inizierà alle ore 10 davanti all'Ufficio Scolastico Regionale, mentre nel resto d'Italia le proteste partiranno alle 15.
I partecipanti si riuniranno per chiedere risposte concrete al Ministero dell’Istruzione e al governo, mettendo in evidenza la necessità di un intervento immediato nella realtà scolastica calabrese.
Tra le richieste dei manifestanti spiccano:
Il riconoscimento ufficiale delle graduatorie di merito e loro scorrimento ad esaurimento;
Lo stop alla logica dei concorsi a catena che costringe i precari a ripetere prove già superate;
l’eliminazione delle spese ingiustificate per percorsi abilitanti obbligatori;
un piano chiaro per la stabilizzazione dei docenti precari.
Luigi Sofia, portavoce del movimento "Dignità al merito: idonei esclusi PNRR 23/24", ha rilasciato una dichiarazione forte e carica di significato: "Chi ha pensato e poi eseguito questa macchina del dolore, della mortificazione e del declassamento dell’essere umano, del lavoratore e delle lavoratrici, una cosa buona l’ha fatta: ha unito finalmente nell’odio di classe un’intera categoria.
Hanno umiliato, svuotato i salvadanai, precarizzato all’ennesima potenza, costringendoci a un’esistenza sospesa, senza certezze, senza prospettive, senza futuro. Ci hanno voluti soli, dispersi, ricattabili. Ma nella loro arroganza, nel loro cieco disprezzo per chi ogni giorno manda avanti la scuola pubblica, hanno commesso un errore. Hanno finalmente unito un’intera categoria che è in piena mobilitazione. Ci ritroviamo ora fianco a fianco, donne e uomini, giovani e meno giovani, lavoratori e lavoratrici, madri e padri di famiglia, precari e stanchi di esserlo, in un’alleanza che non avevano previsto.
Un giorno qualcuno dovrà chiedere scusa per le lacrime che hanno fatto versare ai colleghi fino a stamattina, di fronte alle scuole dove sono state sostenute le prove. Prove di un concorso che abbiamo già superato! L’odio di classe che volevano seppellire sotto le macerie della vergogna è tornato, più consapevole, inarrestabile. Non più paura, non più silenzio. Domani inizieremo noi a fare l’appello con una proposta. Vi chiederemo di esserci e di sostenere quello che per noi vuole essere l’atto finale di una montagna che abbiamo quasi finito di scalare".
Per i manifestanti, che si augurano una larga affluenza al sit-in, il 14 marzo non sarà solo una protesta, ma un momento decisivo per ottenere finalmente risposte. Il futuro della scuola italiana passa anche dal rispetto e dalla valorizzazione di chi ogni giorno assicura continuità didattica nelle aule. La battaglia non è solo per chi oggi è precario ma per garantire un sistema più equo e trasparente, coinvolgendo anche studenti a famiglie, che subiscono direttamente le conseguenze di questo assurdo sistema.
di LA REDAZIONE






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