Docenti e ATA: niente buoni pasto e scatto stipendiale dopo 3 anni. Anief accusa MIM e MEF, a rischio la firma sul contratto
- La Redazione
- 1 giorno fa
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Il sindacato denuncia il blocco degli emendamenti al DL 45/25 da parte dei ministeri competenti: “Personale scolastico discriminato rispetto agli altri comparti pubblici”...

Il personale scolastico continua a essere trattato come un comparto di serie B. A denunciarlo è ANIEF, che segnala il blocco, da parte del Ministero dell’Istruzione e del MEF, di alcuni emendamenti ritenuti fondamentali per migliorare le condizioni di docenti e ATA: mobilità tra comparti, reintroduzione dello scatto stipendiale dopo tre anni e buoni pasto anche per il personale scolastico. Il sindacato minaccia di non firmare il contratto nazionale 2022-2024. Di seguito, il comunicato ufficiale.
"Ancora una volta le decisioni per migliorare la scuola pubblica italiana avviate dalla politica non arrivano a compimento legislativo per via dei vincoli imposti dall’amministrazione centrale e dal Ministero dell’Economia e delle Finanze: stavolta i due dicasteri si sono messi di traverso ad alcuni emendamenti al Decreto Legge 45/25 del 7 aprile scorso sui quali stava lavorando la VII Commissione di Palazzo Madama. “Ministero dell’Istruzione e Funzione Pubblica – spiega Marcello Pacifico – presidente nazionale Anief – hanno messo il loro veto su alcune richieste che per l’Istruzione risultavano fondamentali:
si sarebbero espressi in modo contrario, di fatto, alla mobilità intercompartimentale del personale di ruolo, alla reintroduzione del primo gradino stipendiale, dopo tre anni dall’immissione in ruolo, inopinatamente cancellato quasi tre lustri fa e all’assegnazione dei buoni pasto anche al personale scolastico che così rimarrà escluso mentre ad altri ministeriali, come alle Funzioni Centrali, viene assegnato anche quando il lavoratore è in smart working”. “Il diniego ministeriale ad emendamenti così importanti – continua il presidente nazionale Anief - non fa altro che acuire la discriminazione che si continua ad attuare verso il personale scolastico su più fronti.
A questo punto, considerando che si tratta di provvedimenti che avrebbero dovuto avere risvolti contrattuali, il nostro sindacato annuncia che diventa a rischio la firma da apporre all’Aran nel CCNL 2022-2024”. Il comunicato dell’ANIEF pone un problema serio e tutt’altro che nuovo: il riconoscimento reale del lavoro svolto ogni giorno da chi anima la scuola pubblica. Non si tratta solo di soldi o diritti negati, ma della dignità professionale di una categoria che continua a essere chiamata a “fare la differenza” senza ricevere trattamenti adeguati rispetto ad altri comparti. Il rischio che salti la firma sul contratto è solo il sintomo più evidente di una frattura che rischia di diventare strutturale.