L’Università di Foggia, guidata dal rettore Pierpaolo Limone, è in continua crescita ed oggi è una realtà di medie dimensioni.
"A partire dal 2014 a oggi, c'è stata una crescita progressiva negli anni - spiega il rettore Limone in una recente intervista all' Adnkronos -- che sta peraltro ancora continuando. I dati ultimi delle immatricolazioni segnalano ulteriori incrementi. Questa crescita deriva da più fattori". E' un Ateneo giovane, 23 anni di vita.
"I primi anni sono quelli in cui si deve attivare nel territorio anche la consapevolezza della presenza dell'Ateneo e, devo dire, progressivamente siamo diventati sempre più organici al tessuto e allo sviluppo economico e sociale del territorio. Questa presenza dell'Università, nei laboratori e nelle aule ma anche come impegno sociale, ha prodotto, a mio avviso, un'attenzione generosa da parte non solo della provincia di Foggia ma anche del nord barese e delle regioni limitrofe: Basilicata, Molise e alcune zone della Campania che sono i nostri bacini di utenza privilegiata. Oggi siamo arrivati ad avere circa 13 mila studenti, 12 mila di triennali e magistrali e un migliaio tra i master, corsi di perfezionamento, tutto il settore post laurea. Sono numeri che ci danno ovviamente grande soddisfazione. Anche i dati sull'occupazione degli studenti dopo la laurea sono molto positivi. "Pur non trovando, purtroppo, sempre lavoro nel territorio del foggiano e del nord della Puglia - evidenzia Limone – però ad un anno dalla laurea il 72% dei nostri studenti trova occupazione e questo è un dato che ci pone, nelle statistiche nazionali, in posizioni molto buone. Siamo il primo Ateneo del Mezzogiorno in termini di occupazione".
Un altro punto di forza è senz’altro la forte sinergia con il mondo del lavorò.
"Abbiamo periodi di tirocinio curriculare che si sviluppano durante il percorso di laurea - prosegue il rettore - e poi ci sono stage e tirocini post curriculari e post formazione. In genere si tratta di misure costruite 'ad hoc' con le singole imprese, soprattutto medio-grandi, per la verità non sempre del nostro territorio, che chiedono dei percorsi di tirocinio e formazione concordati con l'Università. La grande azienda, ad esempio, del manifatturiero o della trasformazione nell'agroalimentare, è interessata non semplicemente al laureato in ingegneria gestionale, appena uscito dall'Università o dal percorso di formazione, ma a creare dei percorsi brevi di collegamento tra il mondo dell'accademia e il mondo dell'impresa in modo da formare e specializzare gli studenti quasi su misura per le competenze di cui la stessa azienda ha bisogno. Questa soluzione che prevede micro corsi personalizzati e commisurati sulle esigenze dell'azienda - riferisce Limone - sta ottenendo grande successo perché le imprese, altrimenti, sono costrette a fare la formazione interna degli assunti. Con questo percorso gli studenti arrivano prima alla maturità professionale".
Sull'aumento degli iscritti all'Università di Foggia "ha inciso da un lato la riconoscibilità nel territorio dell'impegno dell'Università su più dimensioni e poi c'è anche la nostra capacità di reclutare docenti di grande pregio. Abbiamo indicatori che ci dimostrano come in termini di produttività scientifica, soprattutto i docenti reclutati negli ultimi anni, hanno competenze straordinarie. Infine c'è l'ampiezza dell'offerta formativa che negli ultimi anni abbiamo implementato. Abbiamo rinnovato alcuni corsi - spiega Limone - e molti altri li abbiamo attivati ex novo.. Adesso abbiamo un ventaglio molto più ampio. Solo negli ultimi due anni siamo cresciuti Questo naturalmente è stato realizzato proprio per intercettare le richieste degli studenti che magari non trovavano nel territorio il corso di laurea di loro interesse: sono numeri, per un Ateneo delle nostre dimensioni, molto significativi. E' un percorso che ci viene riconosciuto. Siamo molto grati al territorio che sta rispondendo in questo modo".
Il corso interateneo di Ingegneria in collaborazione con il Politecnico di Bari è già stato attivato. Dall'anno scorso è stato avviato anche il corso di laurea in Lingue, mentre a partire da quest'anno sono state attivate: Scienze psicologiche, una magistrale di Professioni sanitarie, nuove lauree dell'area economica, la magistrale di Archeologia in collaborazione con Uniba. Insomma, si tratta veramente di una vasta offerta. Significativa la magistrale di Archeologia "con docenti preparatissimi che fanno grandi progetti – sottolinea Limone - e quindi per lo studente che entra all'interno di un percorso di quel genere con la possibilità di lavorare direttamente e fisicamente sul campo negli scavi archeologici, che stiamo conducendo per esempio a Siponto in questo momento, sono esperienze uniche e straordinarie. Si passa dall'aula alla biblioteca e allo scavo o alla ricostruzione di un sito sperimentale. E' un punto di incontro tra la migliore ricerca che abbiamo e la didattica".
I DATI
Anno accademico 2016-17: 3.200 immatricolati;
Anno accademico 2020/2021: 4.200 immatricolati;
Anno accademico 2016/2017: 9.975 iscritti ai corsi di laurea;
Anno accademico 2020/2021: 11.978 iscritti ai corsi di laurea - l’aumento è pari al 20,1%.
I dati infatti indicano un forte andamento in controtendenza con il dato regionale e nazionale, vista la forte crescita.
Incrementato anche il numero dei laureati. Negli ultimi cinque anni, a fronte di un aumento del 20,1% degli iscritti, l’Ateneo ha fatto registrare un +21,6 % per i laureati. Altro dato significativo è quello del cosiddetto 'ascensore sociale'. "L'81% dei nostri laureati viene da famiglie che non hanno genitori laureati - spiega il rettore - è una condizione molto chiara di mobilità sociale".
"La questione della legalità è cruciale", sottolinea il rettore. "Un territorio come il nostro, per molte ragioni ma anche a causa del problema della legalità e della criminalità organizzata, soffre un ritardo di sviluppo economico e anche culturale. Quello che può fare l'Università – argomenta Limone - è contrastare questa situazione, proprio offrendo occasioni di contagio culturale che sono a volte cose anche molto semplici e banali. Oltre a questo, c'è un impegno specifico perché sono gli studenti che, ad esempio, organizzano le manifestazioni antimafia, chiaramente non sono loro ma sono una parte importante. Credo che l'Università possa dare una mano alla ripresa anche di una consapevolezza e di una coscienza civica complessiva".
In definitiva un segnale di controtendenza rispetto alle dinamiche criminali. "Come messaggio è importante, ci credo profondamente”, afferma. “Questo è quello che noi possiamo fare. Ogni attore istituzionale deve dare il proprio contributo ed è anche giusto che si limiti a fare bene il proprio lavoro. Noi dobbiamo tentare di fare bene formazione e ricerca. Se questo avviene significa che la città diventa attrattiva per altri ricercatori, studiosi e studenti. Non sono piccole azioni: alla fine la sommatoria di questi interventi produce un cambiamento, genera nuova impresa, un ottimismo, complessivamente, nel territorio perché si vede un futuro possibile, diverso dalla situazione stagnante che in questo momento la città purtroppo sta vivendo per vicende note alla cronaca (il Comune è stato sciolto per mafia e ora è commissariato. In precedenza il sindaco era stato arrestato ndr). Questa è la stagione del Recovery Fund e della resilienza: c'è veramente da giocare una grande partita".
Infine, qual è l'obiettivo prossimo dell'Ateneo foggiano? "Abbiamo in programmazione per quest'anno, come nuovi corsi di studio – spiega Limone- Scienze della formazione primaria, che è la laurea quinquennale che abilita direttamente all'insegnamento nella scuola primaria cioè l'elementare, e una magistrale on line di psicologia: di quest’ultima abbiamo già la triennale, cercheremo di attivare dall'anno prossimo la magistrale".
di VALENTINA ZIN