Il CSPI riguardo al servizio domiciliare rivolto ai soggetti disabili ha espresso un parere negativo, in quanto ritiene che lo schema del decreto del Ministro dell’ istruzione presenta delle discrasie tra le leggi precedenti. Secondo il CSPI assegnare il compito dell’ istruzione domiciliare al docente di sostegno è sbagliato rispetto al principio contrattuale e normativo, secondo cui il compito dell’ istruzione domiciliare è attribuito ai docenti dell’ organico dell’ autonomia, che si rendono disponibili volontariamente, ai quali è riconosciuta una retribuzione aggiuntiva in base alle ore svolte oltre l’ orario ordinario.
Il progetto sull'inclusività non è rivolto solo ai docenti di sostegno ma a tutti i docenti della classe, in quanto il docente di sostegno è anche docente della classe e viceversa i docenti curriculari sono docenti anche dell’ alunno con disabilità.
Altra negatività individuata dal CSPI è che nel decreto del Ministro è presente il divieto di prevedere una retribuzione per il servizio a domicilio, che invece viene considerato all’ interno dell’ obbligo di servizio.
Affinché il progetto di istruzione domiciliare sia efficiente è necessario che vi sia una gestione rigorosa, ma al contempo flessibile, prevedendo una didattica a distanza con tutta la classe, in modo da favorire il più possibile l'inclusione dell’alunno con disabilità.
Il CSPI propone il coinvolgimento di tutti i soggetti istituzionali con l’ obiettivo di giungere ad una soluzione per l’istruzione domiciliare e per l'inclusione dei soggetti con disabilità.
di Isabella Castagna
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