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SCUOLA: TITOLI INSEGNAMENTO AL SOSTEGNO CONSEGUITI IN ROMANIA


PER IL CONSIGLIO DI STATO SONO VALIDI ANCHE IN ITALIA

Ci sono importanti novità per chi ha conseguito l’abilitazione all’insegnamento al sostegno in Romania. La Sesta Sezione del Consiglio di Stato con la sentenza del 5 novembre 2021, ha deciso in merito al ricorso numero 6691 del 2021, presentato dallo studio legale Bongarzone-Zinzi contro il Ministero dell’Istruzione, ed ha riconosciuto valido anche in Italia il titolo sul sostegno conseguito in Romania.


È una sentenza che supera i limiti che si erano fatti spazio in primo grado dai legali del Ministero dell’Istruzione, completando un articolato iter giuridico – amministrativo che sta ormai consolidando la valenza dei titoli di specializzazione conseguiti nei diversi Paesi membri dell’Unione Europea concorrendo alla effettiva realizzazione del mercato comune europeo.


Si tratta di una importante sentenza destinata ad accrescere, ulteriormente, il numero dei docenti che decidono di conseguire l’abilitazione al sostegno fuori dall’Italia. Ad esempio, all’inizio dell'anno scolastico 2019/2020, nelle graduatorie provinciali di Trapani e Reggio Calabria, la metà dei docenti aveva conseguito la specializzazione in Spagna o Romania. Eppure molti aspiranti docenti continuano a ritenere che, per il successivo riconoscimento in Italia, il titolo conseguito in Romania avesse un valore inferiore rispetto all’abilitazione conseguita in Spagna.


Si tratta di una sentenza destinata ad accrescere ulteriormente il numero di docenti che decidono di conseguire l’abilitazione al sostegno fuori dall’Italia. Ad esempio, all’inizio dell'anno scolastico 2019/2020, nelle graduatorie provinciali di Trapani e Reggio Calabria, la metà dei docenti aveva conseguito la specializzazione in Spagna o Romania. Eppure molti aspiranti docenti continuano a ritenere che, per il successivo riconoscimento in Italia, il titolo conseguito in Romania avesse un valore inferiore rispetto all’abilitazione conseguita in Spagna.



Il Consiglio di Stato proprio su questo punto ha fatto chiarezza tramite la direttiva 2005/36/CE (recepita in Italia attraverso il decreto legislativo n. 206 del 6 novembre 2007), dove si stabilisce che l’abilitazione all’insegnamento conseguita in Romania è riconosciuta su tutto il territorio dell’Unione Europea, e seguendo una giurisprudenza che risulta ormai consolidata. Tra il maggio e il luglio 2020, il TAR del Lazio ha emanato alcune significative sentenze, che si ricollegano alla suddetta direttiva CE.


In base alle sentenze n.5316/2020 del 20/05/2020 e n. 7616/2020 del 02/07/2020, nel procedimento finalizzato a verificare la sussistenza dei requisiti per il riconoscimento dell’abilitazione all’insegnamento di sostegno, conseguita in uno stato membro dell’Unione Europea (nel caso di specie, in Romania), non è rilevante l’analisi del livello di integrazione tra i due Paesi nell’erogazione del servizio pubblico dell’insegnamento di sostegno. Assume importanza, invece, la valutazione delle competenze complessivamente conseguite nel percorso di studi sostenuto. L’unica differenza non riguarda, pertanto, il Paese dove è stato ottenuto (qualora Paese membro dell’UE), ma interessa la durata complessiva, il livello e la qualità della formazione impartita.


di VALENTINA ZIN



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