Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, in data 30 dicembre 2022, ha pubblicato la nota informativa n.2860 sullo svolgimento degli esami di maturità 2023. Come anticipato in precedenza, l’esame di stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione tornerà a svolgersi come quello che c’era prima della pandemia Covid-19. Un appunto anche sulle prove Invalsi che torneranno ad essere requisito di ammissione all’esame. Diversamente per i PCTO che non dovrebbero essere requisito di ammissione.
Prove Scritte
La prima prova scritta accerterà la padronanza della lingua italiana o della diversa lingua nella quale si svolge l’insegnamento, nonché le capacità espressive, logico-linguistiche e critiche degli studenti. La prima prova sarà comune a tutti gli indirizzi di studio e si svolgerà con modalità identiche in tutti gli istituti, con durata massima di 6 ore. I candidati potranno scegliere tra tipologie e tematiche diverse. Verranno proposte sette tracce, trasversali a tutti gli indirizzi di studio, che potranno fare riferimento agli ambiti artistico, letterario, storico, filosofico, scientifico, tecnologico, economico, sociale.
La seconda prova scritta avrà per oggetto una o più discipline caratterizzanti il corso di studio. Con apposito decreto ministeriale saranno individuate, entro il mese di gennaio 2023, le discipline oggetto della seconda prova scritta. Verranno inoltre fornite specifiche disposizioni circa la declinazione di tale prova relativamente ai percorsi dell’istruzione professionale interessati dal recente riordino.
E’ prevista una terza prova scritta in alcuni casi particolari (per le sezioni ESABAC, ESABAC techno ad opzione internazionale, per le scuole della Valle d’Aosta, della Provincia autonoma di Bolzano e per le scuole con lingua d’insegnamento slovena).
Prova Orale
Il colloquio orale si svolgerà in chiave multi e interdisciplinare al fine di valutare la capacità dello studente di cogliere i nessi tra i diversi saperi collegandoli opportunamente tra loro e sarà finalizzato ad accertare il conseguimento del profilo culturale, educativo e professionale. In dettaglio, il richiamato d. lgs. 62/2017 prevede che: “Il colloquio ha la finalità di accertare il conseguimento del profilo culturale, educativo e professionale della studentessa o dello studente. A tal fine la commissione, tenendo conto anche di quanto previsto dall'articolo 1, comma 30, della legge 13 luglio 2015, n. 107, propone al candidato di analizzare testi, documenti, esperienze, progetti, problemi per verificare l'acquisizione dei contenuti e dei metodi propri delle singole discipline, la capacità di utilizzare le conoscenze acquisite e di collegarle per argomentare in maniera critica e personale anche utilizzando la lingua straniera. Nell'ambito del colloquio il candidato espone, mediante una breve relazione e/o un elaborato multimediale, l'esperienza di alternanza scuolalavoro svolta nel percorso di studi”.
di CLAUDIO CASTAGNA
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