A dichiararlo il Presidente dell’Anief, Marcello Pacifico
Il Presidente dell’Anief, Marcello Pacifico, commentando i risultati ottenuti dall’incontro con i sindacati, avvenuto in data 4 aprile 2023, sulla questione riguardante la modifica dell’Ordinanza Ministeriale 112/2022, ha dichiarato che ad oggi la gestione delle graduatorie dei supplenti è caotica, e che dopo mesi di trattative non si è riusciti ad arrivare ad uno sblocco per quanto riguarda l’introduzione di un doppio canale di reclutamento per assumere i docenti precari dalle stesse categorie da cui sono chiamati come supplenti.
"In un primo momento – spiega Pacifico all’agenzia Teleborsa - il ministro ha dichiarato l'intenzione di voler riaprire i contratti per tutti coloro che sono in attesa del riconoscimento del titolo, poi li ha bloccati e inseriti in coda. Questa gestione è confusionaria e noi chiediamo, non solo chiarezza, ma anche il rispetto delle norme comunitarie sul riconoscimento dei titoli esteri, perché su questo punto ci sono delle precise direttive e una sentenza dell'adunanza plenaria.
Ma soprattutto chiediamo che sia reclutato anche chi si è specializzato in Italia e che sia consentito ai tanti che insegnano su posti di sostegno di conseguire questa specializzazione". "C'è una situazione che è palese e sotto gli occhi di tutti: con procedure straordinarie, ordinarie, semplificate o riservate, in questi sette anni, abbiamo aumentato del 220% il numero dei precari", rimarca Pacifico, osservando che "non sarà il nuovo concorso straordinario ter a risolvere il problema del precariato, ma il doppio canale di reclutamento, con tutto quello che ne consegue in termini di gestione delle graduatorie".
Il presidente dell'Anief ricorda "le graduatorie del concorso ordinario, che devono essere messe ad esaurimento, quelle dell'ultimo concorso straordinario, che devono essere integrate, e ancora i contratti che sono stati dati con riserva, con la conferma dei ruoli e con un aumento dell'organico aggiuntivo che serve a questo: un organico di sostegno su posti in deroga che deve essere adeguato in organico di diritto".
di CLAUDIO CASTAGNA
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