La quarta ondata di Covid, attualmente in corso, non sembra impaurire il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi il quale a margine della cerimonia inaugurale dell’anno accademico 2021/22 della Normale di Pisa, tenutasi lunedì 15 novembre, così si è espresso:
“La quarta ondata? Siamo preparati a fronteggiarla perché ci stiamo lavorando dallo scorso febbraio e quindi siamo arrivati preparati a questa situazione”. I contagi non preoccupano più di tanto negli istituti. Una dichiarazione che mette in evidenza l’efficienza della campagna vaccinale per alunni e personale scolastico “perché possiamo contare con un numero altissimo di personale scolastico vaccinato – sottolinea Bianchi - il 95% dei docenti ha già ricevuto la seconda dose di vaccino e il 92% la prima, e stiamo facendo i vaccini in base alle età anche con la terza”,
“L’adesione alla campagna vaccinale è stata altissima anche tra i ragazzi tra i 16 e i 19 anni e si attesta intorno all’85% di vaccinati. Credo dunque che la scuola sia la situazione più sicura che abbiamo nel nostro Paese”,
“La situazione nelle scuole è sotto controllo perché – ha continuato Bianchi – c’è stata un’intensa campagna vaccinale”. Per quanto riguarda, invece, la vaccinazione del vaccino ai bambini tra i 5 e gli 11 anni “decideremo sulla base di comprovate evidenze scientifiche e naturalmente dopo le indicazioni di Ema e Aifa“
Nel corso della manifestazione il ministro ha parlato anche del problema della denatalità in Italia:
“Siamo una nazione in caduta demografica: l’anno scorso – ha ricordato – sono nati solo 400mila bambini. C’è bisogno che in tutte le attività scientifiche e professionali ci sia più presenza di ragazze, non solo per un bisogno di giustizia sociale ma perché altrimenti il nostro Paese non c’è più”.
“Questa caduta demografica – ha aggiunto il ministro – mette a rischio i livelli minimi di tenuta della nostra nazione. Altro che schierarsi contro coloro che vogliono avere un futuro nel nostro Paese, altro che muri. Abbiamo invece bisogno di spaccare tutti i muri”, e ancora, “siamo in una fase cruciale per la vita della nostra nazione e molto difficile per la vita dell’Europa. L’Europa deve ritrovarsi e capire il suo ruolo fra gli Stati Uniti e la Cina. Allo stesso tempo l’Italia deve avere la capacità di ritrovare il proprio ruolo in Europa e nel mondo e dimostrare di essere credibile. Questa è la sfida che l’Italia sta affrontando. C’è un grande bisogno di Italia nel mondo e il nostro Paese deve essere credibile. Mai è stato così chiaro quanto sia necessario che ognuno di noi metta le proprie capacità al servizio del Paese e dell’Europa”.
Infine il ministro ha elogiato la Normale di Pisa ricordando che: “E’ sicuramente il punto più alto del sistema educativo italiano e venne realizzata e disegnata per preparare gli insegnanti della scuola e ancora oggi è un punto di riferimento. Occorre – ha concluso – un rapporto più stretto tra sistema di eccellenza, università e scuole italiane e stiamo lavorando in questa direzione con loro in particolare sulla matematica”.
di CARLO VARALLO