Dopo l’incontro di ieri con l’Aran, è stato fissato il calendario per i prossimi appuntamenti
Si è svolto mercoledì 7 settembre 2022 il previsto incontro tra Aran e sindacati per la prosecuzione della trattativa per il rinnovo del CCNL 2019-2021.
Si è trattato del primo incontro dopo la pausa estiva nel corso del quale il Presidente dell’Agenzia, Dott. A. Naddeo, ha evidenziato come la conclusione delle trattative per il rinnovo contrattuale degli altri comparti pubblici (Funzioni Centrali, Funzioni Locali, Sanità) consente di concentrare l’attenzione sul rinnovo del comparto “Istruzione e Ricerca”. A questo fine sarà pertanto proposto un calendario articolato di incontri per proseguire celermente nella trattativa.
Successivamente è stata illustrata una proposta di articolato contrattuale relativa alle responsabilità disciplinare del personale del comparto. In parte si tratta di interazioni e precisazioni rispetto al precedente testo contrattuale del 2018 (ad esempio si prendono in considerazione anche le possibili inadempienze rispetto all’attività lavorativa svolta in modalità agile). In parte si tratta di questioni nuove, come quella relativa alle sanzioni disciplinari relative al personale docente. Su questo tema l’Agenzia ha proposto l’applicazione dell’art. 55-bis del DLgs 165/2001 che, per il settore scuola, individua nel dirigente scolastico l’autorità disciplinare competente per i per i procedimenti disciplinari relativi al personale docente, compresa la possibilità di comminare la sanzione disciplinare della sospensione dal servizio fino a 10 giorni.
Su questo punto già nelle trattative per il rinnovo del precedente CCNL non si trovò un accordo, poiché non si riteneva la misura proposta, che affidava al dirigente scolastico il potere disciplinare sui docenti, in grado di garantire adeguatamente la libertà di insegnamento, che è costituzionalmente tutelata.
Questo aspetto è stato affrontato in maniera particolare nell’intervento di Francesco Sinopoli, segretario generale della FLC CGIL, il quale ha evidenziato come l’esercizio del potere disciplinare da parte del dirigente scolastico nei confronti del personale docente può essere rivolto unicamente alla repressione di mancanze relative agli obblighi di ufficio e non a sindacare, neppure indirettamente, l’autonomia professionale dei docenti che non può comportare l’applicazione di qualsivoglia sanzione disciplinare. Su questo anche recenti fatti di cronaca, che hanno visto perseguiti ingiustamente dei docenti nello svolgimento delle loro attività didattiche, testimoniano come la materia abbia bisogno di essere regolata introducendo strumenti e organismi a garanzia e tutela dell’esercizio della libertà di insegnamento.
Inoltre è stato fatto notare come in tutti gli altri settori lavorativi del pubblico impiego la competenza del dirigente dell’ufficio si limita all’avvertimento mentre l’irrogazione delle sanzioni più gravi è responsabilità di un organismo superiore (l’UPD). È evidente allora l’inopportunità che nella scuola ad irrogare le sanzioni, specie quelle più gravi, sia il dirigente scolastico, ovvero un componente della medesima comunità di lavoro a cui appartiene il personale docente, condizione questa che non assicura quel ruolo di terzietà necessario per le decisioni da assumere, a maggior ragione in un contesto come la scuola in cui in questione è la libertà di insegnamento.
Poi più in generale il segretario della FLC CGIL ha sostenuto che per poter proseguire più speditamente nelle trattative per il rinnovo contrattuale, c’è bisogno di fare, tramite il Ministero dell’Istruzione, una ricognizione puntuale di tutte le risorse disponibili per la contrattazione per incrementare le risorse destinate alle retribuzioni del personale. Inoltre ha evidenziato l’esigenza, eventualmente anche mediante l’emanazione di un Atto di indirizzo aggiuntivo da parte del MI, che le risorse stanziate dall’ultima legge di bilancio per il comparto istruzione siano effettivamente finalizzate al rinnovo del contratto nazionale e non siano distratte per altri scopi da parte del ministero.
Infine, è evidente che resta il tema dell’inadeguatezza complessiva delle risorse messe a disposizione dal Governo per incrementare adeguatamente i salari dei lavoratori, ma questa è una questione che necessariamente dovrà essere affrontata e risolta dal prossimo Governo.
Al termine della riunione il Presidente dell’Aran ha fornito il calendario relativo ai prossimi incontri in cui verrà affrontato il tema della classificazione e revisione dei profili professionali del personale dei diversi settori:
14 settembre, scuola (personale ATA)
27 settembre, ricerca
27 settembre, università
4 ottobre, AFAM.
Infine si è riservato di fissare un ulteriore incontro per fornire una ricognizione di tutte le risorse disponibili, una volta verificata la disponibilità del Ministero dell’Istruzione.
di CARLO VARALLO
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