Gli argomenti che vorrebbero trattare i ragazzi vanno dal Grooming alla contraccezione
Da un’indagine effettuata dall’Osservatorio nazionale infanzia e adolescenza della Federazione italiana di sessuologia scientifica (Fiss) è emerso che 9 ragazzi su 10 sono favorevoli all’introduzione di educazione sessuale all’interno delle scuole. Particolarmente interessati all’argomento, sono i ragazzi della fascia di età 15-18 anni. Per i ragazzi della fascia di età 11-14 anni, l’educazione sessuale sarebbe necessaria ma non essenziale.
Oltre 1 ragazzo su 2 afferma che si dovrebbe iniziare alla scuola secondaria di primo grado; più di 1 su 5 crede che sia il caso cominciare alla secondaria di secondo grado e 1 ragazzo su 6 dichiara che si potrebbe iniziare già dalla scuola dell’infanzia.
A ritenere che sia importante un’educazione sessuale sin dalle scuole elementari sono i ragazzi più grandi, in particolar modo le ragazze, e chi dichiara di avere orientamento omossessuale.
Argomenti più trattati
Gli argomenti più trattati quando viene insegnata l’educazione sessuale sono:
Malattie sessualmente trasmissibili;
la contraccezione;
l’anatomia e la fisiologia della sessualità e della riproduzione, insieme ai cambiamenti puberali.
Un argomento trattato e spesso approfondito è la sessualità insieme alla tecnologia, quali:
cyberbullismo;
sexting;
grooming;
revenge porn.
Argomenti meno trattati
Il rapporto con il proprio corpo (meno del 7% dei giovani);
diritti sessuali (meno di 1 studente su 10);
il ruolo delle figure professionali (ginecologo, andrologo e il sessuologo), solo 1 su 10;
identità sessuale e di genere (meno di 1 su 8).
Tra i favorevoli all’insegnamento dell’educazione sessuale a scuola, gli argomenti di maggior interesse risultano essere: le infezioni sessualmente trasmissibili, la contraccezione e l’esperienza del primo rapporto sessuale.
di CARLO VARALLO
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