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EDUCAZIONE MOTORIA NELLA SCUOLA PRIMARIA CON DOCENTI SPECIFICI

I Dirigenti Scolastici chiedono al Ministero indicazioni chiare al riguardo


A pochi giorni dall’inizio dell’anno scolastico 2022/23 si attendono direttive dal Ministero riguardo l’inserimento dell’educazione motoria nelle scuole primarie con la figura di docente specifico.

Non saranno più maestri e maestre a far fare ginnastica agli alunni ma sarà un docente specifico che verrà reclutato nelle graduatorie dei supplenti della scuola secondaria.


Il progetto piace a tutti ma i Dirigenti Scolastici hanno alcune domande al riguardo visto che al momento non sono ancora pervenute direttive. A tal punto, i DS chiedono chiarezza. Un commento giunge da Valeria Sentili, dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo Francesca Morvillo di Torbellamonaca a Roma, “Al momento mancano indicazioni operative chiare per organizzare i servizi collaterali, come il trasporto scolastico, per permettere gli incastri degli orari per i docenti che insegneranno in più scuole e anche per farci comprendere se le 2 ore di educazione motoria vanno comprese nelle 40 ore del tempo pieno e siano aggiuntive nel tempo ridotto, come sembra di capire. Insomma, il ministero ci dia indicazioni”.


L’Associazione Nazionale Presidi, in una nota di qualche giorno fa, mette in evidenza una serie di situazioni che andrebbero viste quanto prima:


“nelle classi che non adottano il modello del tempo pieno l’innalzamento tout court da 27 a 29 ore determina serie difficoltà organizzative. Stando alla lettera della norma, infatti, si impone una rimodulazione oraria del servizio che comporta, a sua volta, una serie di interventi sui quali il dirigente scolastico, per quanto possa investire energie e proporre soluzioni, non ha diretta responsabilità. Si pensi, ad esempio, alla necessaria connessione con i servizi erogati dal Comune quali il trasporto, la mensa, l’assistenza educativa alunni con disabilità.


Occorre chiarire una volta per tutte come intendere le “non più di due ore aggiuntive” nelle classi con modello di tempo normale, posto che in alcuni casi (nel Lazio, ad esempio) lo spezzone di educazione motoria ha assorbito parte delle ore di posto comune. Soprattutto nelle situazioni – molto frequenti – in cui i servizi di competenza dell’ente locale potrebbero non essere garantiti.


Il legislatore ha introdotto una riforma di valore, come si è detto, ma essa perde vigore e, soprattutto, sostanza se non accompagnata dalla predisposizione degli strumenti per darle concreta attuazione.


Il Ministero non si è mai espresso sul punto fornendo quelle necessarie indicazioni che potrebbero supportare i dirigenti nella soluzione di problematiche che investono l’organizzazione delle scuole e delle famiglie, coinvolte in modifiche orarie introdotte in forza di una riforma”.



di CARLO VARALLO


contatti: redazione@ascuolaoggi.it - info@ascuolaoggi.it



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