A proporlo la ministra dell’ Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini

Dopo la proposta del Liceo Made in Italy, in arrivo un’ altra novità da parte della ministra dell’ Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini: il “Created in Italy”. La ministra ha detto: “ L’ Italia è un Paese di persone talentuose e capaci. Non siamo ricchi solo di monumenti, ma anche di talento e umanità. Per questo al Made in Italy, che identifica il Mise, aggiungerei anche il “ Created in Italy”.
In occasione dell’ inaugurazione dell’ anno accademico della Scuola di S. Anna , sabato 17 dicembre, la ministra ha affermato: “ L’ iniziativa servirebbe a sottolineare la creatività italiana nota in tutto il mondo dove ci stimano molto di più di quanto non ci stimiamo noi stessi”. Poi ha aggiunto: “ Ci vuole ottimismo dopo due anni in cui tutti noi abbiamo perso tanto: abbiamo davanti ampi margini di miglioramento e sono sicura che questo Governo raggiungerà gli obiettivi che si è prefissato, perché stiamo lavorando bene e uniti. Al netto di quello che potete leggere sui giornali, la verità è davvero questa”.
La ministra si è soffermata sui giovani italiani, che non riescono ad avere spazio: “Il problema non è la fuga dei cervelli ma è riuscire a farli tornare. Bisogna creare le condizioni per farli rientrare e lavorare insieme ai talenti italiani e attirare gli stranieri qui. Il problema però è che non siamo sufficientemente internazionalizzati”.
Ha continuato, dicendo: “Il governo ha stanziato 9 miliardi di euro in ricerca e innovazione, un investimento che rappresenta la nostra sfida per il futuro, una sfida che la Sant’Anna ha raccolto aderendo ai centri nazionali di innovazione alimentare e agri tech come nuove forme del sapere”. Bernini, infine, si è soffermata sull’umanesimo tecnologico: “sciences and humanities - ha detto - è il futuro. Ed è su questo che farò la mia missione alla guida del ministero: per questo oggi ho chiesto agli studenti della Scuola Sant’Anna quanti hanno scelto materie Stem nel breve incontro che ho avuto con loro prima di questa cerimonia”.
Infine ha concluso: “A livello universitario, dopo avere raggiunto tutti gli obiettivi del 2022 per il PNRR relativi al mio ministero, ora la sfida è concentrarsi sui punti fondamentali che dobbiamo raggiungere entro il 2026: housing studentesco per raggiungere la soglia di 100mila posti letto, ma anche migliorare l’azione di programmi che in teoria sono giusti ma che all’atto pratico fatichiamo a tradurli in finanziamenti con tutti i fondi a disposizione. Questo ci permetterà anche di andare oltre il 2026 e rendere costante il miglior finanziamento possibile per università, ricerca e innovazione”.
di ISABELLA CASTAGNA
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