Per diventare dirigente scolastico occorre superare un corso-concorso selettivo bandito dal Miur
Al corso-concorso può partecipare il personale docente ed educativo delle istituzioni scolastiche ed educative statali
assunto con contratto a tempo indeterminato
confermato in ruolo secondo quanto previsto dalla normativa vigente
in possesso del diploma di laurea magistrale, specialistica ovvero di laurea conseguita in base al previgente ordinamento, oppure di diploma accademico di secondo livello rilasciato dalle istituzioni dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica ovvero di diploma accademico di vecchio ordinamento congiunto con diploma di istituto secondario superiore
che abbia effettivamente reso, nelle istituzioni scolastiche ed educative del sistema nazionale di istruzione, un servizio di almeno cinque anni.
Requisito di anzianità
Per il riconoscimento dei dei cinque anni di anzianità, sono considerati validi:
i servizi effettivamente prestati anche se maturati prima dell’immissione in ruolo, purché al momento della partecipazione al concorso vi sia già stata la conferma in ruolo
i servizi valutabili a tutti gli effetti come servizio di preruolo nelle scuole paritarie che abbiano avuto riconoscimento con la Legge 62 del 10 marzo 2000.
Il servizio di insegnamento si intende prestato per un anno intero se ha avuto la durata di almeno centottanta giorni o se sia stato prestato ininterrottamente dal primo febbraio fino al termine delle operazioni di scrutinio finale.
Inquadramento e compiti
I dirigenti scolastici sono inquadrati in ruoli di dimensione regionale.
Assicurano la gestione unitaria delle istituzioni scolastiche e rappresentano legalmente l’istituzione che dirigono.
Rispondono della gestione delle risorse finanziarie, strumentali e umane e dei risultati del servizio. Hanno autonomi poteri di direzione, coordinamento e valorizzazione delle risorse umane. Organizzano l'attività scolastica secondo criteri di efficienza ed efficacia formative e sono titolari delle relazioni sindacali.
Adottano provvedimenti di gestione delle risorse e del personale.
Assicurano, inoltre,
la qualità della formazione
la collaborazione culturale, professionale, sociale ed economica del territorio
l'esercizio della libertà di insegnamento, intesa anche come libertà di ricerca e innovazione metodologica e didattica
l'esercizio della libertà di scelta educativa delle famiglie e il diritto all'apprendimento degli alunni.
di ISABELLA CASTAGNA
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