
Tempi duri per i non vaccinati in Austria. A partire da oggi, 15 novembre 2021, il cancelliere austriaco Alexander Schallenberg e i governatori delle regioni hanno deciso che in Austria si torna in lockdown, ma questa volta, la misura rigida, vede coinvolte tutte le persone che ad oggi non sono state vaccinate. Questa restrizione non riguarderanno i bambini con età al di sotto dei 12 anni perché non possono essere ancora vaccinati. Da un primo momento il lockdown avrà una durata di 10 giorni e alla polizia è stato chiesto di effettuare i controlli alle persone in giro per accertarsi che abbiano ricevuto il vaccino.
E’ in netto aumento la preoccupazione che arriva dal personale sanitario degli ospedali, perché temono di non riuscire a gestire l’afflusso dei pazienti contagiati dal Covid.
“L’Austria ha un tasso di vaccinazione vergognosamente basso, la situazione pandemica è grave e non stiamo facendo questo passo alla leggera ma purtroppo è necessario”, ha asserito il cancelliere Alexander Schallenberg. “La situazione è grave. Non decidiamo questa misura a cuor leggero, ma purtroppo è necessario”.
In Austria solo il 65% della popolazione ha ricevuto entrambe le dosi di vaccino, inferiore rispetto alla media europea (67%) ma soprattutto rispetto a Italia, Francia e Spagna. Nella sola giornata di ieri, si sono registrati oltre 13 mila nuovi casi nel Paese che ha in tutto 9,8 milioni di abitanti.
In Germania, una nuova previsione da attuare sarebbe quella di fare un passo indietro e riprendere lo smart working, in modo tale da riuscire a gestire la nuova ondata da covid e limitare i rischi dovuti al contagio.
Da metà ottobre le infezioni e i decessi sono aumentati in maniera smisurata. Una quarta ondata attribuita al tasso di vaccinazione relativamente basso, intorno al 67%. Con 289 casi ogni 100.000 persone. In vista di un “vertice sul Covid” dei leader federali e regionali, sono in discussione nuove misure per frenare l’aumento delle infezioni.
di CLAUDIO CASTAGNA