DIRIGENTI SCOLASTICI LAMENTANO TROPPA CONFUSIONE
Dopo il caos delle ultime ore, generato dalle circolari ministeriali in merito alle quarantene nelle scuole il Governo ha deciso di fare intervenire l’esercito per lo svolgimento dei test di screening visto i ritardi da parte delle Asl che si trovano già in affanno per i tracciamenti.
Il Generale Francesco Figliuolo ha annunciato un “Piano della Difesa per potenziare” gli interventi di screening grazie ad una task force. Il ministro Lorenzo Guerini ha messo a disposizione undici laboratori di biologia molecolare già presenti in otto regioni oltre a due laboratori mobili per aiutare una situazione decisamente compromessa.
La notizia ha creato forti lamentele da parte dei Dirigenti Scolastici da tutta Italia che contestano questo susseguirsi di Circolari che da prima modificano le regole in vigore, giustificate dall’aumento dei contagi nelle scuole, per poi fare dietrofront dopo 24 ore, ritornando alle regole precedenti. Una situazione che sta provocando soltanto confusione e incertezza.
Oggi dal ministero dell’Istruzione, sono arrivati i primi dati ufficiali sulla situazione negli istituti italiani. Tra elementari e medie, la platea di studenti maggiormente a rischio infezione per la mancata copertura vaccinale, il 4% delle classi sono in Dad: il 2,6% del primo ciclo e l’1,4% del secondo.
Queste alcune delle tante dichiarazioni di dirigenti scolastici;
Alfonso D’Ambrosio, dirigente dell’istituto comprensivo di Lozzo Atestino: “Sono deluso. Al posto di avere queste molestie burocratiche mi aspetterei dal mio ministero un supporto a costruire una scuola diversa. Vorrei perdere le mie notti per altro, non per le circolari. Il ministero della Sanità Speranza non sa quello che fa Rezza, assurdo!”. D’Ambrosio si ritrova ad aspettare anche più di dieci giorni per avere una risposta dell’Ats dopo la segnalazione del caso di un positivo.
Amanda Ferrario che governa l’istituto “Tosi” di Busto Arsizio: “Che vergogna! Non entro nel merito del contenuto delle circolari, ma prima di uscire con una comunicazione ufficiale che si mettano almeno d’accordo. Ad interfacciarsi con le famiglie siamo noi”.
di CARLO VARALLO