Una delle misure contenute nel nuovo Decreto Aiuti ter è il bonus una tantum 150 euro.
Il bonus è destinato ad una platea di ben 22 milioni di italiani, tra questi anche docenti e personale ATA.
Ma chi sono i destinatari?
Ai lavoratori dipendenti, con esclusione di quelli con rapporto di lavoro domestico, aventi una retribuzione imponibile nella competenza del mese di novembre 2022 non eccedente l'importo di 1.538 euro, e che non siano titolari dei trattamenti di cui all'articolo 2, è riconosciuta per il tramite dei datori di lavoro, nella retribuzione erogata nella competenza del mese di novembre 2022, una somma a titolo di indennità una tantum di importo pari a 150 euro.
In favore dei soggetti residenti in Italia, titolari di uno o più trattamenti pensionistici a carico di qualsiasi forma previdenziale obbligatoria, di pensione o assegno sociale, di pensione o assegno per invalidi civili, ciechi e sordomuti, nonché di trattamenti di accompagnamento alla pensione, con decorrenza entro il 1° ottobre 2022, e di reddito personale assoggettabile ad IRPEF, al netto dei contributi previdenziali e assistenziali, non superiore per l'anno 2021 a 20.000 euro, l'Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS) corrisponde d'ufficio nel mese di novembre 2022 un’indennità una tantum pari a 150 euro.
Per i lavoratori autonomi l'indennità una tantum prevista dal decreto è incrementata di 150 euro a condizione che, nel periodo d’imposta 2021, abbiano percepito un reddito complessivo non superiore a 20.000 euro e conseguentemente il limite di spesa di cui al comma 1 dello stesso articolo 33 è incrementato di 412,5 milioni di euro per l’anno 2022.
Il bonus è previsto anche per i docenti precari?
L’Istituto Previdenziale INPS erogherà il bonus anche ai lavoratori stagionali, a tempo determinato e intermittenti che, nel 2021, abbiano svolto la prestazione per almeno 50 giornate ed è proprio per questo motivo potrebbero rientrare anche i docenti precari.
Si resta comunque in attesa della pubblicazione del Decreto in GU ed eventuali circolari dell’INPS e del Ministero del Lavoro.
di VALENTINA ZIN
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