BAMBINA DI 9 ANNI SALVA LA NONNA CHE ACCUSA UN MALORE, GRAZIE ALLE MANOVRE DI I SOCCORSO APPRESE A SCUOLA

"La Mamma afferma: “Quando si crede nei progetti educativi rivolti ai più giovani, questi sono i risultati. L’educazione è la prima forma di soccorso, e la storia di Emma lo dimostra, perché quando..."

La buona scuola è quella che ti consente di mettere in pratica nella vita le nozioni che acquisisci. Come è accaduto ad Arezzo ad una bambina di 9 anni che vede la nonna accusare un malore, interviene con le manovre apprese durante i corsi di primo soccorso tenuti nella sua scuola e riesce a salvarle la vita.

Come riporta, “La Nazione” , La bambina di nome Emma stava trascorrendo il pomeriggio a casa di sua nonna Dorella, quando improvvisamente la donna inizia a perdere molto sangue dal naso e dalla bocca. La piccola con le mani tremanti e il cuore in gola riesce a trasformare queste sue emozioni in una tale forza che le ha consentito di avvisare immediatamente il 112 “proprio come le avevano detto di fare a scuola”.

Al telefono con l’operatore Emma è molto dettagliata, sa descrivere perfettamente la situazione che stanno affrontando lei e sua nonna in quel momento e riesce a seguire con lucidità, passo dopo passo, le manovre che l’operatore gli stava indicando, ghiaccio sulla fronte, testa in avanti e un panno sul naso. Dopo la chiamata al 112 la piccola studentessa chiama mamma Valentina e la rassicura sull’accaduto, la madre riporta le parole di Emma in quel momento : “Mamma, puoi venire? La nonna sta perdendo tanto sangue. Ma stai tranquilla, a scuola mi hanno detto che devo chiamare il 112. Loro ci aiuteranno”. 

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Dopo qualche minuto a casa di nonna Dorella arriva l’ambulanza della Misericordia di Arezzo, le parole degli operatori rivolte alla piccola Emma appena giungono sul posto : “Hai fatto un ottimo lavoro, piccola”. 

Gli operatori non hanno alcun dubbio, Nonna Dorella è fuori pericolo grazie alle cure e all’amorevolezza che ha avuto la nipote Emma in quegli attimi di forte paura.

Mamma Valentina, a riguardo della vicenda, afferma: “Quando si crede nei progetti educativi rivolti ai più giovani, questi sono i risultati. L’educazione è la prima forma di soccorso, e la storia di Emma lo dimostra, perché quando si semina fiducia nei più piccoli, si raccolgono gesti grandi”.

Ed è proprio come afferma mamma Valentina, bisogna promuovere sempre più progetti di questo tipo, come le manovre di primo soccorso, l’uso del defibrillatore. Bisogna seminare nei più piccoli amore, empatia, sensibilità per assicurare a vecchie e nuove generazioni un futuro ricco di speranza.  

di NATALIA SESSA

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