ANIEF fa il punto della situazione a chiusura 2023. Nell'elencare quanto fatto nel corso dell'intero anno emerge la grande soddisfazione del presidente Marcello Pacifico. Marcello Pacifico rilancia, nel 2024 la sfida continuerà più di prima.
Il 2023 è alle spalle: è il tempo dei resoconti. Per ANIEF, ancora una volta, non possono che essere positivi. L’azione vincente del giovane sindacato ha infatti prodotto moltissimi risultati, a partire da tante nuove regole migliorative per la scuola: con il contratto collettivo 2019/2021, accordato all’Aran lo scorso 24 luglio e in via di definizione, il personale ha ottenuto più di una miglioria. I precari annuali, ad esempio, per la prima volta potranno fruire dei tre giorni di permesso per motivi personali/familiari sinora riservati ai colleghi di ruolo.
È davvero lunga la lista dei risultati prodotti dal “sì” al contratto collettivo nazione 2019/21: oltre ad un aumento stipendiale complessivo di ben oltre il 4%, superiore all’inflazione del periodo, a differenza dei contratti precedenti, sono stati portati a casa anche i 60 euro mensili come indennità da assegnare ai Direttori dei servizi generali e amministrativi; i 4 mesi di congedo per le donne vittime di violenza; l’autorizzazione per i Dsga per accedere ai fondi del MOF (fino ad oggi non era previsto); l’autorizzazione a bandire corsi professionali per gli Ata facenti funzione su ruolo superiore; la conservazione delle posizioni economiche e lo sblocco della metà, fermate nell’ultimo decennio a partire da quelli già valutati; l’autorizzazione per gli organi collegiali a svolgere riunioni online, che altrimenti si sarebbero svolte in presenza; l’accantonamento dell'ordinamento professionale del personale degli Enti di ricerca e dei Policlinici universitari; l’introduzione per i lavoratori Afam dell’area dei funzionari, in attesa della stabilizzazione del personale precario, nessuna novità sulle sanzioni disciplinari, con rinvio alla sequenza contrattuale.
LE VITTORIE DI ANIEF IN TRIBUNALE
Il sindacato, però, non è giocato solo una “partita”, quella con l’amministrazione: è stato determinante nella formazione delle leggi di settore avendo un ruolo attivo e permanente anche a livello di confronto con la politica. Anief, parallelamente, nel 2023 ha continuato a portare avanti le sue battaglie in tribunale, nazionali ed europei, raggiungendo risultati strabilianti, a tutela dei diritti di decine di migliaia di lavoratori del comparto Istruzione e non solo. Sono circa 3.000 le cause giudiziarie vinte dal giovane sindacato, per un totale che sfiora i 12 milioni di euro recuperati: in media, ogni mese il maltolto recuperato nelle aule dei tribunali d’Italia da legali dell’Anief è stato circa di un milione di euro. In media, ogni lavoratore della scuola ha avuto come risarcimento alcune migliaia di euro: ma vi sono casi, come a novembre, di docenti o Ata che hanno percepito dal giudice ben 30.000 euro (per volontà del Tribunale di Frosinone), ma anche 24.000 euro ad Ivrea, 12.000 e 11.500 a Genova.
Attraverso i ricorsi, condotti sempre più di frequente anche in modalità collettiva, sono diverse le motivazioni che nel 2023 hanno portato l’amministrazione pubblica a soccombere: tantissime cause, oltre 15.000, sono state vinte per fare avere la Carta del docente negata ingiustamente ai precari, con casi di oltre 3.000 euro recuperati da ogni supplente. C’è poi il problema della mancata presenza nello stipendio della Retribuzione professionale docente per tutti coloro che stipulano con la scuola un contratto di breve durata; ma anche della mancata monetizzazione delle ferie non godute, con gli avvocati che hanno chiesto e ottenuto il recupero dell’indennità sostitutiva per le ferie mai usufruite. Molti risarcimenti danni ottenuti nel 2023, infine, hanno riguardato discriminazione che l’amministrazione scolastica ha esercitato negli anni sui precari, ai quali si sono negati in modo illegittimo gli scatti stipendiali automatici, con conseguente riduzione della portata dei conteggi che vanno a determinare prima ricostruzione di carriera e poi le fasce di stipendio: Anief è riuscita a fare riconoscere i diritti i negati, con risarcimenti cospicui e adeguamenti immediati in busta paga.
IL PARERE DEL PRESIDENTE ANIEF
Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief, tiene a ricordare che “il 2023 si ricorderà perché è stato l’anno dell’affermazione dell’Anief in tutte le sedi. Con una costante: in tutti i casi, il personale scolastico è stato difeso a spada tratta, per ottenere giustizia, respingere le norme sbagliate e recuperare le somme economiche negate; l’amministrazione della scuola, ad iniziare dal Ministero, si sono resi conto che certe disposizioni normative andavano superate. E anche la politica ha preso atto che l’Istruzione italiana ha bisogno di nuove regole. Un esempio per tutti è stata l’estensione, voluta dal Governo dopo le sentenze favorevoli all’Anief, della Carta del docente ai precari annuali (seppure solo con contratto al 31 agosto). È di due mesi fa, anche, il via libera della Cassazione per dare la Carta del docente anche ai supplenti annuali con scadenza del contratto datata 30 giugno. Farebbero bene, quindi, questi dipendenti (almeno 150.000) ad avvicinarsi, a questo punto nell’anno nuovo, alle sedi Anief territoriali e verificare con i nostri consulenti se vi sono i presupposti per presentare ricorso e non rassegnarsi a soccombere”.
Il leader del giovane sindacato ricorda che “i risultati raggiunti sono notevoli, ma lavoriamo ogni giorno in ogni scuola per fare sì che siano sempre maggiori. Nel 2024 la sfida continua come e più di prima: l’obiettivo rimane sempre quello di accrescere la nostra rappresentatività e riuscire a nominare nuovi docenti e Ata come dirigenti sindacali, così che possano partecipare alla contrattazione integrativa o anche per la sola promozione delle attività sindacali nel territorio. È con loro che andranno migliorati i contratti di istituto, di ateneo e degli enti di ricerca, di accademia e conservatorio”.
Sono diversi gli obiettivi dichiarati dall’Anief per il 2024: “Continueremo a fare di tutto – ha assicurato Pacifico - per riuscire a centrare il ripristino del doppio canale di reclutamento, le assunzioni per tutti da Gps, la stabilizzazione dei docenti e Ata precari con la parità di trattamento e di accesso ai diritti, la messa ad esaurimento delle graduatorie concorsuali con l’assunzione in ruolo progressiva di tutti coloro che sono risultati idonei attraverso i concorsi, bisognerà raddoppiare almeno l’organico aggiuntivo per il Pnrr e confermarlo fino al 2026, arrivare a cancellare i vincoli sulla mobilità e sui passaggi di ruolo, la sparizione degli organici di fatto o in deroga, il mantenimento della Carta del docente, la valorizzazione del personale Ata ed educativo, universitario, dei ricercatori e tecnologi, dell'Afam”.
di ISABELLA CASTAGNA
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