Questo è quanto segnala l’ AID, l’ Associazione Italiana Dislessia
Su tutto il territorio nazionale sono tanti gli studenti universitari con disturbi specifici dell’apprendimento. Pertanto l’ AID ( Associazione Italiana Dislessia) ha chiesto al Governo e al Parlamento di approvare una legge per garantire i diritti e le opportunità agli studenti con DSA:
“A molti di loro, spesso, vengono negati gli strumenti e le misure compensative che gli spetterebbero di diritto, ostacolando il loro percorso accademico e impedendogli di realizzarsi pienamente”. Poi aggiunge: “Si pensa erroneamente, che dislessia, disgrafia, disortografia, e discalculia, ovvero i disturbi specifici dell’apprendimento (DSA), siano un aspetto della vita scolastica degli studenti, mentre permangono nel corso della vita, e gli strumenti per poter affrontare al meglio studio e lavoro sono indispensabili in tutte le sue fasi”.
Dunque, tra le richieste ci sono il pieno riconoscimento di strumenti, misure compensative come per esempio computer con sintesi vocale, mappe concettuali, calcolatrice, formulari e tempo in più per le prove scritte durante l’intero percorso accademico, concessi a discrezione del docente.
L’ AID, per comprendere quanto siano diffusi gli strumenti compensativi, ha svolto un’ indagine, attraverso un questionario posto a 520 studenti con DSA , sul livello di inclusione negli Atenei.
Questo è quanto è emerso:
il 71.5% non ha potuto usufruire di strumenti compensativi
- solo il 16.9% ritiene che la legge 170 del 2010 sia sufficientemente applicata all’università
- l’87,1% sostiene che serva una normativa ad hoc per regolare l’uso degli strumenti compensativi e delle misure dispensative in ambito accademico.
Da questi dati emerge, dunque, che è necessario che ci si attivi il prima possibile per agevolare gli studenti con DSA, nel loro percorso formativo.
di ISABELLA CASTAGNA
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