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Violenza sessuale su minori a Sassari, Latina e Brindisi, il CNDDU chiede di introdurre nelle scuole percorsi scolastici di educazione affettiva, emotiva e sessuale, calibrati per età e contesti

"Nei giorni scorsi, tre gravi episodi di violenza sessuale ai danni di minori hanno attraversato le cronache ... "


"Nei giorni scorsi, tre gravi episodi di violenza sessuale ai danni di minori hanno attraversato le cronache nazionali. A Latina, una bambina di 11 anni sarebbe stata abusata dallo zio; a Sassari, una tredicenne ha subito pressioni psicologiche e comportamenti persecutori da parte di un ex partner più grande; a Brindisi, una dodicenne è stata molestata da un istruttore sportivo, oggi condannato anche per reati di pedopornografia.


Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani esprime profonda solidarietà alle vittime e alle loro famiglie e invita a una riflessione che vada oltre l’indignazione momentanea.

Questi episodi, seppur diversi tra loro, rivelano una fragilità strutturale del nostro sistema di tutela dell’infanzia. Non possiamo pensare che la protezione dei minori sia affidata solo alla magistratura o alla famiglia. La prevenzione è una responsabilità collettiva, e in particolare della scuola, che rimane il primo presidio educativo dopo la casa.


Come docenti impegnati nella promozione dei diritti umani nelle aule italiane, sappiamo quanto sia importante educare alla consapevolezza, al rispetto, all’autodeterminazione. Ogni ragazzo e ogni ragazza devono sapere che il proprio corpo, la propria volontà e i propri limiti vanno rispettati sempre.

È necessario:

  • Introdurre stabilmente percorsi scolastici di educazione affettiva, emotiva e sessuale, calibrati per età e contesti, che aiutino bambini e adolescenti a riconoscere dinamiche scorrette o violente, e a trovare il coraggio di chiedere aiuto.

  • Formare in modo adeguato il personale scolastico, sportivo, educativo e sanitario perché sappia leggere i segnali del disagio e agire con tempestività.

  • Favorire una cultura dell’ascolto e del non giudizio, dove i minori possano sentirsi al sicuro nel raccontare, anche implicitamente, ciò che li turba.

  • Rafforzare la rete tra scuola, famiglie, servizi sociali e autorità giudiziarie, affinché la protezione dell’infanzia sia un’azione corale, non episodica.



La Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, ratificata dall’Italia nel 1991, afferma chiaramente che ogni minore ha diritto alla protezione contro ogni forma di abuso, violenza e sfruttamento. Ma il diritto scritto non basta. Va tradotto, ogni giorno, in parole semplici, in gesti concreti, in attenzione costante.

Il Coordinamento Docenti dei Diritti Umani continuerà a fare la propria parte, con progetti didattici, laboratori, testimonianze e momenti di riflessione, affinché i giovani crescano in un ambiente in cui i diritti non siano solo enunciati, ma vissuti.

Perché ogni bambino ha il diritto di sentirsi al sicuro. Sempre. E ovunque."





di LA REDAZIONE



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