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TRATTAMENTO ACCESSORIO 2023, SIGLATA L'IPOTESI DI ACCORDO SUI CRITERI DI DISTRIBUZIONE

Cgil: L'accordo sui criteri di distribuzione del trattamento accessorio rispecchia nella struttura quello del 2022 con alcune novità



Nei giorni scorsi è stata siglata l'ipotesi di accordo sui criteri di distribuzione del trattamento accessorio per l’anno 2023, in attesa del parere dei revisori, della consultazione del Personale e della definitiva firma dopo l'approvazione agli organi d'Ateneo. L'accordo rispecchia nella struttura quello del 2022 con alcune novità.

Partendo da una sostanziale stabilità del fondo BCD (circa 3 milioni e mezzo), abbiamo ottenuto un incremento dell'Indennità Mensilizzata Accessoria (IMA) prevedendo un aumento consistente  di spesa sulla relativa voce che consentirà un incremento da 135 a 150 euro mensili pro-capite.


Ciò è stato possibile prevedendo una diminuzione della spesa destinata alla performance organizzativa, che consentirà tuttavia un vantaggio stabile per tutti i colleghi a partire dalle retribuzioni più basse. In due anni, grazie all'azione sindacale, l'IMA è stata così aumentata da 110 euro a 150 euro mensili


Le economie realizzate nel 2022 verranno destinate al 50% sulla performance organizzativa e 50 % su quella individuale nonostante la trattativa partisse con una proposta dell'Amministrazione di destinarle completamente a quella individuale. Agli incarichi verranno invece destinati 560 mila euro complessivi, con un aumento di 35.000 euro rispetto al 2022 per l'incremento delle indennità di responsabilità e di referente di edificio (per la cui figura vengono previste tre fasce) anche in previsione dell'assorbimento nel 2024 della funzione di APP.


Il resto dell'accordo 2023 rimane invariato rispetto al 2022


Il giudizio è complessivamente positivo, in particolare per l'incremento non scontato dell' IMA, anche se sarebbe stato già possibile l'anno scorso, come noi sostenevamo. Tuttavia rimangono molti nodi aperti, tra cui la mancanza di incompatibilità che evitino eccessivi cumuli di indennità e, cosa più grave e pericoloso precedente, il mancato riconoscimento della funzione specialistica di Vicedirettore di Biblioteca per il 2023, a causa di una frettolosa riorganizzazione d'ateneo. Questi colleghi, infatti, hanno continuato informalmente le loro funzioni per l'intero 2023, fino a riorganizzazione del Sistema Bibliotecario di Ateneo prevista con decorrenza 1 gennaio 2024, mentre l'amministrazione ha "dimenticato" di prevedere per l'anno in corso la loro proroga. A nulla sono valse le nostre richieste di applicazione di un regime di equità (tutte le altre posizioni sono sempre state prorogate d'ufficio fino alla data di entrata in vigore della riorganizzazione di riferimento) o proposte di clausola di salvaguardia.


La RSU ha infine proposto all'amministrazione una dichiarazione congiunta che affronta  i temi aperti per il 2024:

Le Parti si impegnano ad analizzare i dati delle somme in distribuzione per affrontare al meglio l'individuazione dei criteri di redistribuzione dell'Accessorio 2024, anche con l'eventuale individuazione di incompatibilità, al fine di evitare sovrapposizioni ed eccessivi cumuli di indennità.


Le Parti si impegnano altresì a convocarsi per i primi giorni di gennaio 2024 in un tavolo tecnico dedicato alle indennità correlate a obiettive situazioni di disagio, rischio e alla reperibilità, anche alla luce del nuovo Regolamento d'Ateneo sulla Sicurezza.


Le Parti si impegnano infine a stabilire un confronto, non appena entrerà in vigore il nuovo CCNL, per poter attuare le misure di miglior favore previste per il Personale Tecnico Amministrativo.


Auspichiamo che il CCNL 2019-2021, possa essere firmato definitivamente in tempi brevi affinché il prossimo Contratto Integrativo possa recepirne i vantaggi per il Personale Tecnico Amministrativo  dell’Università.

Concludere la trattativa per il salario 2023 per tempo è importante anche in questa ottica, per poter incominciare , da gennaio, la discussione sugli effetti positivi che il nuovo contratto potrà dare.

In particolare come FLC CGIL insistiamo per dei confronti sindacali che:

  •  concretizzino l'ulteriore aumento del fondo (circa 600 mila euro), dovuto all'emendamento proposto in finanziaria 2022 da FLC CGIL, che ha incrementato di 50 milioni di euro le retribuzioni del Personale tecnico amministrativo delle Università;

  • consentano, finalmente, le progressioni verticali nel nostro ateneo, permettendo una prospettiva di carriera al Personale TA, grazie a una normativa nazionale più favorevole dovuta al nuovo contratto nazionale;



  •  instaurino un meccanismo virtuoso che, con le nuove PEV, possa consentire finalmente delle progressioni economiche all'interno della propria categoria (le vecchie PEO);

  •  ridiscutano complessivamente per il 2024 e per gli anni successivi, indennità, franchigie e incarichi nell'ottica di una redistribuzione equanime del trattamento accessorio.

Per questi motivi la FLC CGIL ha firmato l'accordo accessorio 2023.




di CLAUDIO CASTAGNA


contatti: redazione@ascuolaoggi.it - info@ascuolaoggi.it


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