L’ultima riforma della scuola risale al 1990, fatta dal Ministro Sergio Mattarella. Proprio per questo motivo, il Ministro Bianchi ha dichiarato che “Dopo questi trent’anni tocca a me convocare questo nuovo momento di chiamata generale a una riflessione sulla scuola. Anch’io sono convinto che sia giunto il momento di farlo”.
Questo annuncio viene ricordato da un articolo sul “Fatto Quotidiano di ieri, nel quale viene riportata la preoccupazione degli studenti, pronti a presentare una proposta di riforma complessiva della scuola, “Se non la fa il ministro ci pensiamo noi”.
Visto il mancato prosieguo delle parole del ministro Bianchi, l’Unione degli Studenti, supportati da organizzazioni come ActionAid, ha convocato a Roma “Gli Stati Generali della Scuola”, per discutere il futuro dell’istruzione.
Il coordinatore nazionale dell’Uds:
“È necessario ripensare strutturalmente e complessivamente il mondo della scuola. Vogliamo che la politica ascolti la componente studentesca. Gli Stati Generali della Scuola sono stati un momento storico. Non possiamo più aspettare, una riforma dell’istruzione pubblica nel nostro Paese non è solo possibile, è necessaria”.
Tra le varie proposte vediamo:
La presenza dello psicologo negli istituti;
l’accessibilità nelle scuole per i disabili;
l’abolizione della lezione frontale e dell’ex alternanza scuola-lavoro;
aumentare il numero dei ragazzi in consiglio d’istituto.
A partire da questa settimana, avrà inizio un percorso di incontri tra pedagogisti, maestri della scuola dell’infanzia e della primaria, professori delle secondarie, Ata, studenti, genitori e terzo settore per mettere in cantiere una Legge d’iniziativa popolare per chiedere la revisione del primo ciclo.
di CARLO VARALLO
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