Anche Anief ha partecipato insieme alle altre sigle sindacali Cgil, Uil, Gilda e Snals, alla manifestazione che si è tenuta ieri mattina per protestare contro la nuova Legge di Bilancio 2022 e per il relativo disinteresse verso gli investimenti riservati al settore scuola.
“Questa manovra non sostiene gli studenti, le loro famiglie e il personale che lavora nella scuola - dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – l’istruzione doveva essere rilanciata, con i fondi della Legge di Bilancio e del Pnrr, invece, assistiamo anche stavolta a un totale disinteresse per l’intero settore e verso chi si spende ogni giorno per la formazione dei nostri giovani.
Come se non bastasse, si procede con assurdi licenziamenti del personale, la conferma dei blocchi della mobilità, non si fa nulla per assicurare la sicurezza in piena pandemia, per cancellare la precarietà, le classi pollaio, il taglio degli organici e delle sedi, il rinnovo del contratto che ancora una volta diventa una ‘mancia’, conferma gli stipendi tra i più bassi d’Europa e nemmeno prevede quelle indennità di rischio che in tempo di Covid dovrebbe essere automatica. Si impone poi - conclude Pacifico – un obbligo vaccinale che non ha motivo di esistere, perché illegittimo e vessatorio. Noi a tutto questo non ci stiamo: ‘la scuola merita rispetto’, non può essere abbandonata al suo destino”.
I sindacati si sono mostrati molto delusi delle ultime decisioni prese dal Governo, a partire dallo schema della Legge di Bilancio 2022, dove non si vede nessun interesse verso un miglioramento del sistema scolastico. Per finire con l’obbligo vaccinale per il personale scolastico, in vigore dal 15 dicembre.
Nel contempo, in attesa delle pronunce di merito all’obbligo della certificazione verde, Anief ha prodotto un nuovo ricorso contro l'estensione dell'obbligo vaccinale ai lavoratori della scuola, oltre che alle forze dell’Ordine e ai militari.
di VALENTINA ZIN
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